«Dopo quindici anni da calciatore e capitano dalla terza categoria all’eccellenza, dieci anni da dirigente, termina qui la mia avventura con il Rufrae. Esistono principi e ideali ai quali mai rinunciare. #Noturbogas». È con questo messaggio che il vicepresidente della squadra locale di calcio del Presenzano Gianni Lombari, appena dopo il match di Molise cup, ha rimesso il proprio mandato, in aperta contestazione con la scelta di accettare la sponsorizzazione da parte di una società coinvolta nel progetto per la realizzazione della turbogas.
La notizia ha avuto vasta eco anche a Venafro, dove molti sono gli attivisti che lottano contro la realizzazione dell’impianto.
A quanto pare anche alcuni calciatori della squadra avrebbero rifiutato il kit sociale con apposto il logo dell’impresa e di scendere in campo. Del resto solo pochi mesi fa il Rufrae era entrato sul rettangolo di gioco con due striscioni portati dai calciatori: “No turbogas” e “Abbiamo già dato”.
Subito è arrivato pure il commento del comitato Antica Terra di Lavoro che ha sottolineato come «non tutti riescono ad essere indifferenti, c’è ancora speranza».
Tutto ciò mentre invece intorno continua l’assordante silenzio di politica ed istituzioni che a chiacchiere hanno sostenuto fortemente di essere contro il progetto: peccato che i fatti tardano ancora ad arrivare. Se mai arriveranno.

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