Sigilli ad un’azienda del Nucleo industriale di Pozzilli per sospetti sversamenti illeciti. A quanto pare si tratterebbe proprio di fenomeni connessi alla presenza di schiuma nel canale Funnone di cui Primo Piano Molise ha scritto ad inizio dicembre.
Ieri, dunque, il blitz dei Carabinieri forestali comandati dal maresciallo Antonio De Caprio. Gli uomini in divisa sono entrati in azione con un mandato della Procura di Isernia. Non è passata inosservata la “carovana” di pattuglie entrata nella mattinata nello stabilimento sospettato e rimasta fino al pomeriggio inoltrato. Nel mirino è finita un’azienda chimica che produce, commercializza e distribuisce prodotti a marchio proprio ed in “private label”. Lo stabilimento vanta di essere partner affidabile delle maggiori aziende italiane ed è presente su tutto il territorio italiano. Tuttavia, quegli sversamenti scoperti dai Carabinieri forestali non hanno convinto gli inquirenti che ieri hanno deciso di chiudere il cerchio e procedere con il sequestro chiaramente preventivo.
Nelle settimane scorse numerose le proteste sui social per la schiuma A che galleggiava in superficie nei canali a confine con il nucleo industriale di Pozzilli.
A proposito, si tratta del secondo sequestro nel giro di poco più di due anni per reati ambientali nell’area. Nel 2018, ricordiamo, i Carabinieri apposero i sigilli al depuratore consortile. «Il provvedimento si è ritenuto necessario, alla luce dell’acquisizione di elementi di reati in materia di inquinamento ambientale, al fine di interrompere il procrastinarsi delle condotte inquinanti, nonché all’ulteriore fine di effettuare altri accertamenti tecnici relativi e conseguenziali, per cristallizzare la entità e la natura dell’inquinamento in atto e le relative responsabilità penali», spiegarono due anni orsono gli uomini dell’Arma. In questa occasione la motivazione potrebbe essere similare.
A dire il vero, come riferito ad inizio dicembre da queste stesse colonne, da mesi i forestali erano stati visti in zona a svolgere sopralluoghi. Evidentemente, l’azienda era ormai nel mirino da tempo.
Al momento di andare in stampa non si conoscono ulteriori particolari dell’operazione che dovrebbero essere resi noti a breve.

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