Questa volta, probabilmente, è senza appello. La sindaca Letizia Di Iorio e il Consiglio comunale di Pizzone sono stati (nuovamente) commissariati. L’altra sera dalla Prefettura di Isernia è giunto il decreto che dispone la sospensione delle funzioni di sindaca e assise, con contestuale nomina a commissaria della vice prefetto Giuseppina Ferri alla quale sono pertanto «attribuiti i poteri spettanti al Consiglio comunale, alla giunta e al sindaco».
Se l’altra volta, alla vigilia di Natale, il problema era la mancata discussione (sedute deserte) in aula del provvedimento di salvaguardia degli equilibri di bilancio, questa volta è invece la ‘bocciatura’ del bilancio ad opera della commissaria ad acta. Sempre la Ferri, infatti, ha esaminato i conti dell’ente e in data 5 marzo ha approvato la delibera che attesta «la sussistenza di squilibri finanziari» che hanno condotto alla sospensione dell’amministrazione comunale in attesa del formale ed inevitabile scioglimento del Consiglio.
La commissaria Ferri, in data 5 marzo, ha dunque certificato lo stato dei conti non proprio tranquillizzante e di difficile interpretazione.
Tra le altre cose, al termine di una lunga relazione, la vice prefetto ha scritto: «Considerato che le plurime criticità contabili messe in evidenza forniscono la rappresentazione dei fattori che, nel rispecchiare la reale situazione dell’ente, evidenziano l’alterazione degli equilibri di bilancio al 31 dicembre 2020; ritenuto, pertanto, a seguito dell’istruttoria, di dover accertare: a) l’esistenza di squilibri finanziari di bilancio al 31/12/2020; b) il permanere, se non l’aggravarsi, dei predetti squilibri di bilancio alla data odierna; c) la necessità, di riportare il bilancio in equilibrio, mediante l’attuazione di una generale manovra strutturale di bilancio».
Richiamato l’articolo 175, comma 3, del dlgs numero 267/2000 «che prevede espressamente che le variazioni di bilancio possono essere deliberate non oltre il 30 novembre dell’esercizio finanziario di riferimento», Giuseppina Ferri ha così sentenizato: «Con il presente provvedimento deve darsi atto dell’impossibilità da parte del commissario ad acta di adottare i necessari provvedimenti di riequilibrio».
A seguito di questa delibera, il prefetto altro non ha potuto fare che avviare lo scioglimento del Consiglio comunale. Ricordiamo che sulla testa di Letizia Di Iorio pendeva anche la mozione di sfiducia presentata da quattro consiglieri, tra i quali l’ex vicesindaco. Il paese tornerà alle urne nella tornata elettorale programmata ad ottobre.
Tra le altre cose, nella relazione della Ferri si legge pure come nel 2019 il Consiglio aveva approvato un rendiconto attestante un disavanzo pari a 396.989,43 euro. Quindi, risulta un «importo totale vincolato per pignoramenti per 240.614,39 euro, importo dato dalla somma di 5 pignoramenti in essere e non regolarizzati». Chiaramente guai non sorti dall’oggi al domani ma risalenti nel tempo. Così come a breve potrebbero manifestarsi altri grattacapi con decreti ingiuntivi che potrebbero creare un “buco” di oltre un milione di euro al Municipio per vicende di 10 anni fa e più.

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