I dipendenti dell’Agenzia del Territorio di Campobasso hanno proclamato lo stato di agitazione in seguito al decreto legge che ha previsto l’accorpamento del cosiddetto Catasto (appunto, Agenzia del Territorio) all’Agenzia dell’Entrare. “Frutto – si legge in una nota sottoscritta dai rappresentanti sindacali – di una politica di tagli indiscriminati perpetrata dal governo. Se il decreto dovesse essere convertito in legge – spiegano dalla Rsu – l’Agenzia di Campobasso, come quelle di tutte le province d’Italia, sparirebbe con notevoli conseguenze in termini occupazionali”. Dal Catasto di Campobasso rivendicano “i notevoli risultati dati al Paese dall’antico e nobile Ufficio nella lotta all’evasione fiscale. Lotta – scrivono ancora – che evidentemente non piace al governo Monti”.

“Quanto contenuto nella bozza – spiegano i rappresentanti sindacali – è solo l’avvio di una serie di misure inaccettabili, già annunciate, che andranno a decurtare stipendi, salario accessorio, tredicesime, buoni pasto e altre forme di reddito percepito dai dipendenti pubblici , fino a mettere addirittura in discussione il posto di lavoro, in nome di una finta spending review che, lungi dal toccare sprechi e privilegi, scarica sui lavoratori della pubblica amministrazione tutti i costi e i tagli alla spesa con un approccio dilettantistico e meramente ragioneristico”. Lo stato di agitazione di tutto il personale dell’Agenzia del Territorio di Campobasso andrà avanti a oltranza con assemblee permanenti che si svolgeranno il martedì e giovedì di ogni settimana, “fin quando questo governo – si legge in calce al documento – non revocherà il provvedimento e convocherà le organizzazioni sindacali per discutere eventuali forme alternative di riordino”.

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