In questo periodo trovare un lavoro è così difficile che ci si affida a qualsiasi espediente. Salvo poi cadere in truffe architettate ad arte. E’ il caso di un 24enne di Isernia, studente ormai agli sgoccioli a Milano. La sua è una disavventura ancora più amara perché al danno c’è pure la beffa. Il ragazzo ha iniziato a guardarsi intorno in attesa degli ultimi esami: sperava di trovare un lavoro. Ha avviato le ricerca, sfruttando il curriculum scarso, ma per sempre specifico visto anche il corso di laurea tecnico che sta portando avanti. Nel corso delle ricerche si è imbattuto in un annuncio che sembrava fare proprio al caso suo, un impiego in una azienda affermata di consulenze contabili. O meglio, che fosse affermata lo sosteneva il sito internet aziendale. In realtà la persona con la quale il giovane ha sostenuto un presunto colloquio ha chiesto soldi. Li ha spacciati per un anticipo di spese sostenute per aver organizzato una selezione in un luogo diverso dalla sede dell’azienda, impossibilitata ad accogliere un numero consistente di persone come quello che si era candidato alla selezione. Secondo quanto raccontato dal giovane agli inquirenti (alla fine della storia c’è stata una denuncia), pare che l’uomo abbia detto che, visto che per i concorsi pubblici si paga una somma modica, anche in questo caso sarebbe successo lo stesso. In realtà la cifra nemmeno tanto modica era di quasi 100 euro. Dopo aver consegnato i soldi e aver sostenuto il colloquio di lavoro, l’isernino attende. Sa di essere stato scelto attraverso una e-mail nella quale viene fornito anche un appuntamento. E’ qui che, dopo i primi soldi, ne vengono chiesti altri. Il selezionatore chiede altri mille euro per far accedere all’impiego il ragazzo. Che si rifiuta. Quei soldi non li ha né tantomeno può chiederli a casa, anche se quello sembrava essere proprio il lavoro dei suoi sogni. Comprende che qualcosa che non va c’è. Contatta l’azienda per la quale il selezionatore dice di lavorare e lì cadono tutti dalle nuvole. Quell’annuncio non doveva mai esserci stato perché non c’erano posizioni da coprire in quel momento. Per l’isernino la fine di un sogno, ma anche di un incubo vista la quantità di denaro da sborsare. A quel punto è scattata la denuncia, basata sul racconto del giovane e sulla descrizione dell’uomo che aveva chiesto denaro, sparito poco dopo. Non è il solo caso, scoprirà poco dopo in questura: di segnalazioni ce ne sono anche altre di ragazzi e meno giovani che hanno avuto la stessa disavventura. Si attende di capire se l’indagine porterà a un nome preciso.

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