Dalle buche sulle strade al reperimento dei finanziamenti per le infrastrutture: un sindaco deve occuparsi di tutto. Grandi responsabilità, quindi, e nessun aiuto da chi riveste incarichi istituzionali ben più retribuiti e ha potere di risolvere i problemi o almeno dovrebbe provarci. L’ultima tegola caduta sulle teste degli amministratori locali è l’enorme mole di lavoro connessa agli investimenti del piano nazionale di ripresa e resilienza. Con il poco personale a disposizione, quando c’è anche solo un dubbio su una procedura un primo cittadino e i suoi assessori non sanno a che santo votarsi. Il rischio è che le risorse del Pnrr non vengano spese sul territorio perché i Municipi non hanno tecnici e soldi per i progetti.
Dà voce ai Comuni il sindaco di Montaquila Marciano Ricci che, a fronte dell’impegno ai limiti del sacrificio di chi sceglie di mettersi al servizio del proprio paese, rileva la totale assenza dei parlamentari molisani. «Io non li ho mai visti, non ‘esistono’ praticamente. Dovrebbero rappresentare per noi un supporto, portare a Roma le istanze del popolo, dei sindaci e della Regione. Invece, vanno il martedì a Roma e tornano il giovedì sera. Non fanno nulla, prendono solo lo stipendio».
Ha nostalgia della politica di una volta, Ricci, quella che risolveva i problemi. Oggi, denuncia, c’è un vuoto che andrebbe colmato cambiando le persone e rivedendo gli emolumenti: «I politici devono fare i politici e non pensare solo allo stipendio. La mia proposta, anzi, è di ridurre subito del 70% le indennità». Duro con deputati e senatori molisani, il primo cittadino di Montaquila con la sua consueta schiettezza ne ha pure per i leader nazionali dei partiti. Tutti, dice, nessuno escluso, «si ricordano del Molise solo al momento delle elezioni politiche, ogni cinque anni. Allora arrivano tutti insieme. Sarebbe da dirgli: bye bye, andate via. E ricordargli che noi ci siamo sempre, non solo ogni cinque anni».
