Soglia di sbarramento innalzata al 5% (dal 3%) per le liste in coalizione, quindi per eleggere un consigliere regionale servono più voti rispetto al 2018. E poi l’abrogazione della surroga, che elimina la possibilità di entrare a Palazzo D’Aimmo al posto di chi è chiamato in giunta. Sono i due dati di fatto che stanno complicando la vita di partiti e movimenti, soprattutto quelli piccoli o che affrontano il test elettorale dopo cinque anni di opposizione. La compilazione delle liste, la chiusura in particolare (bisogna trovare 20 competitor, al minimo 15 ma con 15 già non si dà una buona impressione) sta diventando un’impresa.
È quindi caccia al candidato, da Venafro a Termoli. La ricerca, dicono i rumors, è particolarmente serrata da parte di Lega, Udc e Popolari per quanto riguarda il centrodestra. Nessun problema per Fratelli d’Italia e Forza Italia che, semmai, hanno l’esigenza contraria, di sfoltire cioè la rosa di big: Pallante, Iorio, Romagnuolo gli uscenti di FdI che se la giocano insieme, fra gli altri, a Scarabeo, Antonacci, Scuncio, Leggieri, Paduano, pare anche D’Egidio; Cavaliere, Di Lucente, Di Baggio, Calenda per gli azzurri.
Stesso affanno nel fronte del centrosinistra, che sconta pure un mandato in minoranza. I dem hanno chiuso la squadra, i 5s la definiranno con le regionarie. Ma per gli altri, i piccoli di sinistra, non è semplice.
Al lavoro sulle liste, naturalmente, anche i candidati presidenti. Entrambi, Roberti e Gravina, avranno un contenitore direttamente collegato. Amministratori bassomolisani saranno protagonisti di quella del sindaco di Termoli che guida il centrodestra. Società civile e rappresentanti dei corpi intermedi sono invece le categorie a cui sta parlando in queste ore il primo cittadino di Campobasso scelto dal centrosinistra.
A questo proposito, interpellata da Primo Piano Molise, la leader della Uil molisana Tecla Boccardo conferma i contatti con la coalizione di Gravina. Un discorso che non si è ancora concluso, spiega però. C’è bisogno, anche per l’incarico che ricopre e quindi a garanzia dell’organizzazione sindacale e delle battaglie portate avanti, che il quadro sia più definito. La sua volontà, dice Boccardo, è essere utile al Molise a prescindere dal ruolo.
Non mancano, naturalmente come indiscrezioni, veri e propri rebus. L’ex sindaco di Campomarino Cammilleri, fino a ieri dato in corsa con il centrosinistra (ne ha già fatto parte ai tempi del governo Frattura), nelle ultime ore è invece quotato nel proporzionale con Forza Italia (è ritenuto vicino a Cavaliere). Stessa parabola, dalla coalizione di Gravina alla lista di Roberti, è descritta – sempre nei rumors – per il capo dell’ufficio legale dell’Asrem Fabio Cofelice. Che dal 22 maggio sarà in aspettativa perché candidato, così si legge nel provvedimento dell’azienda sanitaria che gliela concede, candidato alle regionali. E questa è l’unica cosa certa. Se davvero sarà in lizza con Roberti, si troverà fianco a fianco con il direttore del distretto di Termoli Giovanni Giorgetta, in passato assessore regionale, e pure lui in aspettativa per le regionali del 25 e 26 giugno.

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