«A lista ultimata e a raccolta firme ultimata, personalmente ho ricevuto una minaccia telefonica ed è stata minacciata, nonché violentata, una nostra candidata, nell’ambito familiare».
I giornalisti, convocati emblematicamente davanti al Palazzo di Giustizia, sono sbigottiti. Emilio Izzo fa un breve sospiro e va avanti. La sua dichiarazione, ha premesso, sarà breve e sui contenuti non rilascerà poi interviste. È però una pubblica denuncia, per questo insieme ai compagni di movimento ha deciso di formularla davanti al Tribunale di Campobasso.
«Quindi noi ci siamo trovati – aggiunge il candidato presidente di “Io non voto… i soliti noti” – all’indomani della presentazione delle liste a non poter candidare una donna per salvarla… perché noi avevamo tutto, per salvarla non abbiamo presentato i suoi documenti in Tribunale ma capirete che per fare questo abbiamo dovuto eliminare anche due uomini (dalla lista, ndr) per ristabilire la percentuale di legge, 60-40».
Ripete quindi «a chiare lettere» e spiega meglio: «Qualcuno in questa famiglia ha picchiato e minacciato una congiunta perché non doveva più essere candidata in questa lista. E abbiamo attenzionato a chi sappiamo noi la situazione. Lo dico perché chi ha commesso questo grave reato dovrà sapere che Emilio Izzo non denuncia – Emilio Izzo se le prende le denunce ma non le fa – ma dovrà sapere che ha il fiato sul collo anche delle autorità competenti».
La defezione, è ancora il racconto di Izzo, «ha comportato che la nostra lista, che era completa anzi di più, perché ne avevamo altri (candidati, ndr) ma non potevamo più aggiungerli perché la legge non consente aggiustamenti in questo senso» ora è monca, 17 competitor invece dei 20 previsti dalle norme. Rimangono «gravissime le minacce nei miei confronti perché il soggetto ha preteso e ha preso il telefono della congiunta per vedere il mio numero di telefono, chiamare e minacciare di venirmi a prendere a botte. Allora a me… a botte… non lo farà mai perché non penso che riuscirà a fare una cosa del genere». Ai molisani Izzo dice: «Per quello che noi stiamo facendo è chiaro che siamo scomodi a un intero sistema, ma immaginiamo anche chi possono essere i mandanti di questo atto vile. Se andranno avanti queste questioni e se la Procura vorrà fare chiarezza – conclude – io ci metterò come sempre la mia faccia. Ma chiedo a tutti i cittadini che stiano attenti a quello che potrebbe eventualmente accadere a me o a qualcuno della nostra lista che rimane, ad oggi, l’unica lista anti sistema».

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