Voleva lasciar correre, la capogruppo dem di Palazzo D’Aimmo Micaela Fanelli. Ma poi ci ha ripensato. O non ha resistito. E ha scelto di replicare alle accuse e alle critiche che le ha rivolto la delegata al Welfare Stefania Passarelli nell’intervista pubblicata lunedì da Primo Piano Molise. Il duello fra signore della politica molisana, dunque, continua a caratterizzare la legislatura in Regione
«Confesso, la tentazione di ignorare le ennesime dichiarazioni surreali e grottesche – parte in quarta Fanelli – della consigliera Passarelli era fortissima. Ma quando la ragione (e la più totale assenza di verità) è così palesemente smarrita, sento il dovere morale di intervenire, quasi fosse un servizio pubblico! Ma davvero, proprio lei, mi “accusa” di non averla sostenuta per diventare assessore? Ma sul serio? E poi tenta di “moralizzare” sulle clientele tutti coloro che oggi gestiscono gli Ambiti e i Comuni? Lei, che ha sfornato un Piano sociale che è un vero e proprio manuale su come accentrare tutto nelle mani di una sola persona (sempre lei), allontanare i servizi dai cittadini, concentrando tutto per poter gestire meglio gli appalti, non prevedendo un euro aggiuntivo a quello obbligatorio, non toccando la forma giuridica per garantire i lavoratori e le spese di bilancio e soprattutto non individuando una sola innovazione utile a disabili, migranti, disagiati e categorie con bisogni forti a cui il sociale si rivolge», va poi al contrattacco l’esponente dem.
Quindi prosegue: «Lei che si erge in cattedra sul sindaco di Isernia o di Larino o su chiunque ha osato dissentire, accusandoli di clientelismo? Ma davvero? Credo che il “suo” Roberto Vannacci abbia ragione: siamo proprio finiti in un “mondo al contrario”! Ma tornando agli attacchi che rivolge a me. Con la conoscenza di chi ha quasi dieci anni di gestione del sociale alle spalle (un’esperienza molto formativa, perché dovemmo strutturare il sistema sociale praticamente da zero) penso non serva tagliare gli ambiti o sopprimere presidi vitali. Perché la nostra “pratica quotidiana” ci ha insegnato che i diritti non si comprimono, si garantiscono e se possibile si ampliano! E già che ci siamo, non è che dopo la sanità e il sociale, ora a Pozzilli si vuole decidere anche il destino dell’acqua? Davvero qualcuno pensa che questo “malcelato” processo di privatizzazione non abbia una responsabilità politica chiarissima? Quella di chi usa le istituzioni come un trampolino per fare affari, sacrificando senza colpo ferire i diritti dei cittadini. Noi combattiamo per un Molise che non si svende, per un sistema pubblico forte e trasparente, non per difendere gli interessi delle “holding private” che vogliono lottizzare i settori che producono profitto. I sindaci presidenti degli Ambiti stanno difendendo i loro territori e i servizi lì erogati, la Passarelli cosa difende? Ma veramente è convita che, dopo essersi comportata in questo modo, i molisani possano credere che stia facendo tutto questo per i più deboli? Forse la consigliera – la chiosa polemica di Fanelli – ha confuso il Molise con un ‘centro commerciale’: ma qui si difendono i diritti, non si mettono i ‘saldi’ sui servizi! E dopo la sanità, il Piano sociale e l’acqua… prossima fermata: l’aria?».