Unioni civili: la Camera ha confermato la fiducia al governo sul ddl con 369 voti a favore, 193 contrari e 2 astenuti. Poco prima delle 20 il testo è diventato legge.
“Oggi è un giorno di festa”, aveva scritto su Fb il premier Matteo Renzi a poche ore dal voto, ricordando l’impegno nella battaglia per i diritti civili di Alessia Ballini, sindaco omosessuale di San Piero a Sieve e sua assessora alla Provincia di Firenze, scomparsa cinque anni fa.
Reazioni e commenti pure in Molise. Su Twitter il pensiero del deputato del Pd Danilo Leva: “Finalmente l’Italia fa un passo avanti di civiltà”.

3.Leva unioni civili twitter
Più che soddisfatta anche Laura Venittelli, renzianissima parlamentare dem. È lei a condividere entusiasta il messaggio che Renzi ha inviato a tutti i parlamentari del Pd: “Avete contribuito a scrivere una pagina di storia. Grazie. Adesso avanti! Matteo”.

Un Commento

  1. Mariapaola Marchitto scrive:

    Caro direttore,

    Che dire: l’Italia non finisce mai di stupire. Pensando di essere “avanti” come altri Paesi europei, ha ritenuto, nel turbinio di segnali ancora negativi per la sua economia e di mancate riforme per farla ripartire, di buttarsi su qualcosa di più facile come le unioni gay, che ci rifiutiamo di definire “civili” perché l’aggettivo, come spesso accade ai giorni nostri, è stato usato a sproposito. Il tempo e le risorse si sono magicamente trovati per questo. Non si trovano, guarda caso, per combattere fenomeni negativi che stanno impoverendo il Paese in modo spaventoso quali l’evasione fiscale e la corruzione ai suoi più vari livelli.

    Di civile non c’è nulla nella legge perché tutto ciò che va contro natura poco si sposa con il concetto di civile. Immettere OGM negli alimenti non ha nulla di civile, giusto? Usare il termine “matrimonio” per due persone dello stesso sesso si pone sullo stesso piano concettuale. Senza voler fare sfoggi di erudizione, ma semplicemente per dare il giusto significato alle parole e non utilizzarle a proprio uso e consumo, si ricordi che “matrimonium” deriva da “mater” (madre) e “munius” (dovere, compito). Se questa non è enfasi sulla finalità procreativa dell’unione, diteci voi cos’è. Chi procrea? L’uomo unitamente alla donna. Punto. Poi possiamo dire che questa non è una lettera, ma una Ferrari, che l’Italia non è una penisola ma un profumo, ossia immergerci in quel relativismo che sconfina nel nichilismo perché porta a vedere le cose a seconda delle circostanze e dei fini opportunistici.

    In nome di un travisato concetto di “tolleranza” e di “democrazia” si è arrivati a rendere relativo il concetto di procreazione, pensando di manipolarlo in provetta e di dare agli omosessuali la loro fetta di “libertà”. Da liberi si passa ad essere schiavi di certi concetti, perché si giunge ad un tale livello di ossessione che ci si comporta da perseguitati e soprattutto non si tollera chi, pacatamente, esprime il proprio dissenso nei confronti di certe idee: basti pensare che, puntualmente, le “Sentinelle in Piedi”, che manifestano in silenzio e senza disturbare nessuno nelle piazze d’Italia, vengono subissate di offese o di scritte volgari dai cosiddetti “tolleranti”: questa sarebbe la tolleranza? La democrazia? Se non scoppiamo a ridere, è per un senso di rispetto che ci è stato tramandato dai nostri genitori. Diremo di più: esprimere un parere diverso, come stiamo facendo noi, non significa minacciare chi si pone su un piano ideologico opposto. Stiamo semplicemente spiegando perché di civile non c’è nulla nella legge che, guarda caso, si è stati costretti a votare con la fiducia perché, contrariamente a quanto si è voluto far credere, non ha avuto tantissimi consensi.

    Noi conosciamo vari omosessuali – di quelli veri a livello ormonale, non perché hanno avuto qualche delusione d’amore in ambito eterosessuale o perché lavorano nel mondo della moda o dell’arte- e vi possiamo assicurare che sette su nove vivono con disagio la loro condizione, riconoscendola come non naturale. Non è una colpa, certo, perché non se la sono andata a cercare, ma sicuramente ha poco di naturale. Conosciamo anche due endocrinologi che ci hanno spiegato a livello scientifico l’omosessualità, e siamo usciti con maggiori convinzioni su quello che all’inizio credevamo essere solo un’opinione personale o un orientamento ideologico-religioso. Inviteremmo pertanto i cosiddetti tolleranti a documentarsi prima di parlare e a non sbeffeggiare chi si pone da una prospettiva diversa. Discutano pacatamente e non abbiano timore del confronto.

    Di passi avanti non sono stati fatti, inutile che Renzi e la Boschi esultino: a maggior ragione non lo facciano, perché il testo sacro in cui dicono di credere, la Bibbia, si pone sul piano dei cosiddetti “intolleranti” o, per meglio dire, degli sbeffeggiati per essere rimasti fedeli alla realtà.

    Chi vuol tapparsi le orecchie, lo faccia pure. Siamo, appunto, in democrazia.

    Mariapaola Marchitto
    Massimo D’Alessandro
    Annamaria e Michele Palmieri
    Donatella e Dario Autieri

    CAMPOBASSO

    Da un omosessuale che ha partecipato alle iniziative delle Sentinelle in Piedi:

    QUOTE:

    Scrivetelo ovunque, gridatelo nelle piazze: io esisto e non mi sento discriminato da chi sostiene la natura fondamentale dell’uomo. Io e i miei fratelli che vivono come me e che hanno il buon senso di riconoscere la realtà delle cose, prima fra tutte che nessun essere umano può essere ridotto a un aspetto di sé, men che meno a ciò che lo attrae o lo fa eccitare. Poiché avere una pulsione non definisce un’identità.

    Esiste un solo mondo e una sola natura cui appartenere: quella umana. E l’unica differenza reale in questa natura è quella tra maschile e femminile. L’unica differenza la cui unione può generare la vita.

    Dire che due omosessuali non possono avere figli non è omofobia.

    Dire che l’omosessualità ha delle cause psicologiche non è omofobia

    Dire che assecondare ogni nostro desiderio non sempre porta alla nostra felicità non è omofobia.

    UNQUOTE_

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