Manca pochissimo alla presentazione delle liste. Giorni concitati nelle coalizioni. Perfino il quadro dei candidati a 5 Stelle non è completo. Figurarsi cosa accade negli schieramenti a più voci, o ‘anime’ come amano dire i dem.
Calcolando la giornata di oggi, mancano quattro giorni e poco più al termine, fissato alle 12 di lunedì 29 gennaio. E nel centrodestra molisano esplodono le divisioni. O meglio, riesplodono dopo mesi in cui il lavoro di ricucitura interno pareva essere a buon punto.
A Roma, dove è stato nella giornata di mercoledì per incontrare i dirigenti di Forza Italia, l’eurodeputato ha inviato una nota inequivocabile. Che parte dall’analisi su un’Italia che non riuscirà probabilmente a decidere in maniera netta e quindi ogni eletto sarà determinante per formare il nuovo governo. Nei collegi, è la conclusione di Patriciello, vanno schierati i migliori. Epperò in Molise serpeggia il malcontento, alla coordinatrice regionale Annaelsa Tartaglione più di qualcuno imputa «totale assenza di dialogo e concertazione nella scelta di coloro che saranno chiamati a rappresentare Forza Italia nei 5 collegi assegnati al Molise».
Punta il dito, il parlamentare di Venafro. Senza girarci intorno. Parla di candidature autoreferenziali che non hanno consenso elettorale e che possono avere un pericoloso effetto domino sulle prossime regionali.
I nomi in campo – per i collegi molisani che il centrodestra puntava a portare tutti a casa – sono arcinoti: Iorio (quarta gamba) probabilmente al Senato, e l’operazione recupero l’ha condotta la coordinatrice di Forza Italia ipotecando l’accordo per le regionali; la stessa Tartaglione, Mario Pietracupa e Nunzio Luciano: tutti nomi di Fi e in concorrenza per il collegio di Isernia per la Camera che dovrebbe essere assegnato agli azzurri; Filoteo Di Sandro per Fratelli d’Italia. Sul tavolo pure il nome di De Matteis sempre per la quarta gamba.
La ripartizione interna alla coalizione – per il Molise i tre maggioritari andrebbero a Fi, Fdi e quarta gamba – potrebbe subire variazioni. Secondo alcune voci il posto della quarta gamba non è escluso che vada a Salvini (con Mazzuto). Ieri sera, secondo indiscrezioni, l’ex presidente Iorio avrebbe avuto un incontro a Roma con Fitto per puntellare la posizione della quarta gamba.
Alcuni dei competitor, inoltre, potrebbero trovare soddisfazione in collegi fuori dal Molise.
Certo, la guerra esplosa così platealmente a ridosso della definizione di candidati e liste non aiuta. Ad aprire il fronte, qualche giorno fa, i Popolari per l’Italia con Niro. Poi l’attacco da ‘fuoco amico’. Raggiunta al telefono da Primo Piano, Annaelsa Tartaglione – in partenza per Milano – dice poche cose. «Le pretese sono tante, a questo punto decide il tavolo nazionale». La decisione, prosegue, visto quanto sta avvenendo (non solo in Molise, è ancora aperta la questione Lazio), potrebbe arrivare proprio lunedì. E ragionando non si può escludere che Berlusconi, per mettere fine al conflitto riesploso in Forza Italia in Molise, decida di puntare per il collegio maggioritario di Isernia per la Camera su un nome esterno, un candidato autorevole e non molisano con l’intento di mettere d’accordo tutti, ad esempio uno del calibro di Romani o Ghedini. Oppure che il Cav decida di cedere il collegio molisano ad uno degli altri alleati e lo recuperi altrove. A questo punto schizzerebbero le chance di candidatura del coordinatore di Fratelli d’Italia Filoteo Di Sandro.
r.i.

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