Destre unite e Forconi hanno un accordo di collaborazione che dalle politiche del 4 marzo estende il suo orizzonte temporale almeno fino alle europee dell’anno prossimo.
Alle regionali del Molise, test a cui si guarda anche da Roma, sono insieme a sostegno di Donato Toma. Hanno scelto prevalentemente la persona, il candidato presidente del centrodestra, ritenuto «professionista affermato, persona seria, esponente della società civile, capace di poter lavorare per gli interessi del Paese».
A Campobasso per la conferenza stampa che lancia anche il programma – dalla protesta alla proposta programmatica che punta sulla sburocratizzazione e su un’Europa diversa da quella esistente – i responsabili dei movimenti Massimiliano Panero, Pietro Ricca, Orlando Iannotti e Giuseppe Del Giudice. Destre unite e Forconi si propongono come la novità.
Si tratta di un collegamento, ha detto Toma, «non solo elettorale ma di intenti. Partiamo dalla constatazione di una situazione di degrado economico e sociale. Quello che si propone è anche una sorta di rottura evolutiva. Condivido molti punti del programma, in particolare un alleggerimento della burocrazia, come anche la revisione pensionistica».
Chiusa la fase delle alleanze e dell’elaborazione del programma comune, Toma ha inoltre ringraziato ieri in una sua nota partiti e movimenti che si sono adoperati per la costruzione «di una coalizione coesa e responsabile. dobbiamo andare fra la gente delle nostre città, dei nostri paesi, delle nostre borgate, delle nostre campagne e renderla partecipe del progetto politico che abbiamo messo in campo, degli obiettivi che vogliamo raggiungere, delle soluzioni che proponiamo.
Sappiamo che non è semplice fare ciò in un momento in cui forte è lo scollamento tra cittadini e istituzioni. Ma se ognuno di noi avrà cura di spiegare le ragioni che animano la nostra azione politica, le competenze di cui disponiamo e che mettiamo a disposizione del bene comune, siamo convinti che i molisani sapranno scegliere da chi vorranno essere governati e ci daranno fiducia.
Non abbiamo solo la forza dei numeri, sarebbe estremamente riduttivo limitare la nostra competizione a questo. Abbiamo la forza delle idee, l’entusiasmo di chi ama la propria terra, la fierezza di chi crede nei valori, la capacità di guidare il cambiamento».

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