La Corte dei conti del Molise ha parificato il rendiconto 2017 della Regione. La magistratura di via Garibaldi ha avanzato osservazioni e sottolineato punti critici, ma non sono stati formalizzati rilievi che impedivano la parificazione anche solo di parti del bilancio. Rimangono a lampeggiare in rosso tre temi: il deficit della sanità col piano di rientro in un guado anche perché «a tutt’oggi il nuovo presidente della Regione – si legge nella relazione – non è stato ancora nominato commissario ad acta (…) con ulteriore pregiudizio della correntezza dell’ordinaria attività gestionale»; le partecipate e il sistema dei controlli interni.
L’udienza a Campobasso nel salone d’onore della Prefettura e alla presenza delle più alte cariche istituzionali molisane. Il collegio è stato presieduto per l’occasione dal presidente Angelo Buscema, accanto a lui il presidente della sezione regionale di controllo Mario Nispi Landi. La sintesi della relazione l’ha curata il consigliere Luigi Di Marco, poi la requisitoria del procuratore regionale Stefano Grossi.
Il risultato di amministrazione al 31 dicembre 2017 presenta un saldo positivo di 142 milioni (nel 2016 era però di 205 milioni). Dati peggiorati ma con davanti il segno più, se non fosse che il risultato è «condizionato negativamente dalla presenza di quote vincolate e accantonate, per vincoli derivanti dalla legge e dai principi contabili, da trasferimenti, da mutui e altri finanziamenti». Il succo è che alla fine il risultato effettivo di esercizio parla di un disavanzo di 508 milioni. Le entrate previste erano pari a 1,9 miliardi, gli accertamenti sono stati 1,1, le riscossioni 957 milioni. Gli impegni relativi alla spesa corrente sono diminuiti del 32,6% mentre gli investimenti sono aumentati del 33,38.
Criticità sono state rilevate in merito a 12 mandati di pagamento: in numerosi casi non erano disponibili le somme sui capitoli di bilancio, rilevano i magistrati contabili. Si tratta nella maggior parte dei casi di somme dovute per condanne della Regione o transazioni, secondo la Corte avrebbe dovuto essere attivata la procedura per il riconoscimento dei debiti fuori bilancio e non le ordinarie procedure di spesa.
Dalla relazione è emerso anche che la Regione ha rispettato il limite di indebitamento, ma appare necessario un attento monitoraggio dell’evoluzione delle grandezze finanziarie che determinano l’andamento dei derivati in essere allo scopo di dimensionare opportunamente il fondo rischi istituito nel 2014.
Per quanto riguarda il personale, i dipendenti a tempo determinato sono 555, il rapporto tra la consistenza media ogni mille abitanti in età lavorativa è del 3,22%. Si tratta di un dato più elevato rispetto alla media, fortemente influenzato dalle ridotte dimensioni della regione e dalla scarsa densità demografica. Dato, spiegano i giudici contabili, che non consente, in relazione alla necessità di assicurare comunque livelli uniformi delle prestazioni, di beneficiare di economie di scala sugli assetti organizzativi. La spesa per il personale nel 2017 è stata pari a 35 milioni e si è mantenuta nel limite previsto dalla normativa.
Un approfondimento relativo alla sanità è contenuto nella requisitoria del procuratore. Nel 2017 il disavanzo è stato pari a 35 milioni, che sono scesi 14,4 considerando i 20,6 milioni del gettito di Irap e Irpef. Per via del contributo di solidarietà, 18 milioni, la sanità ha quindi chiuso in attivo per circa 4 milioni. Ma da quest’anno, il 2018, il contributo delle altre Regioni non c’è più. Grossi ha inoltre puntato il dito sul ritardo nel pagamento ai fornitori da parte dell’Asrem (tempi peggiorati rispetto al 2016), la sezione di controllo indica un indicatore annuale di 461 giorni. Pesano i debiti pregressi, che ampliano la media complessiva e sono stati oggetto delle transazioni. L’ultimo dato disponibile per i pagamenti correnti delle forniture, ha precisato il direttore amministrativo dell’azienda Antonio Forciniti presente alla cerimonia, è di 77 giorni. Crescono le consulenze sanitarie da privato, la Corte ha osservato pure il ricorso a studi e consulenze conferiti dall’Asrem in contrasto con le norme di settore.
Altra nota ancora dolente, quella delle società partecipate: la Regione detiene quote valutate in 40 milioni di euro (nel 2016 era di 43). Il piano di razionalizzazione ne mantiene 3 su 18, quattro sono da dismettere e le rimanenti 11 saranno revisionate. Ma la delibera di giunta del 2017, contestano sia il procuratore sia la sezione di controllo, è un’operazione che non ha analisi comparativa dei costi, è «una reiterazione di valutazioni già prospettate» prima. Né il modello di controllo è operativo. Così come non sono operativi i controlli interni.
Per il governatore Toma è la prima parifica, in questi mesi di confronto ha lavorato per migliorare il bilancio, che è della precedente amministrazione. Al presidente della sezione controllo ha detto nelle riunioni in contraddittorio: i numeri sono importanti, ma non sono tutto. Nel suo intervento prima del verdetto ha tra l’altro segnalato il rafforzamento della riscossione dei bolli con avvisi e ingiunzioni inviati per gli anni 2013,2014 e 2015. Operativo il controllo amministrativo dell’Avvocatura, diventata servizio autonomo della presidenza, qualche giorno fa la giunta ha approvato il piano della trasparenza, ulteriori misure nel Def. Sulle partecipate, ha detto, «condivido il rilievo sull’approccio formale e non sostanziale», a suo parere serve una «profonda modifica nelle procedure e nei rapporti con le partecipate».

r.i.

Reddito di cittadinanza e riforma delle pensioni, Buscema: valuteremo quando ci saranno i ddl

Al giudizio di parifica del bilancio del Molise hanno partecipato i vertici nazionali della Corte dei conti. Il presidente Angelo Buscema ha coordinato i lavori durante l’udienza e letto il dispositivo dopo una breve camera di consiglio.
Alla seduta, tra gli altri, era presente il vice del Consiglio di presidenza Francesco Fimmanò.
A margine, il presidente Buscema ha commentato con i cronisti di aver constatato uno «spirito di grande sinergia fra Corte dei conti e amministrazione controllata, non dico collaborazione, ognuno svolge il suo ruolo. Ma c’è comunque una stretta connessione, un’attenzione della Regione nei confronti delle osservazioni della Corte, già ho notato dei miglioramenti rispetto al precedente esercizio». In linea generale, ha rimarcato, la Corte «affianca il lavoro delle amministrazioni» svolgendo un «compito di aiuto» per «l’autocorrezione rispetto a procedimenti e attività percorse in precedenza». L’accento anche quest’anno è stato posto sul sistema dei controlli interni a cui la magistratura contabile riserva attenzione perché «servono alla stessa amministrazione prima ancora che alla Corte».
La scorsa settimana in audizione sulla legge di bilancio, Buscema ha espresso i dubbi della Corte sulla manovra. «Il nostro compito – ha spiegato a Campobasso – è far comprendere che è una manovra che si fonda sull’aspettativa della crescita, su questo abbiamo dato i nostri suggerimenti, facendo presente che è importante dimostrare coesione come Paese. Non è il momento delle divisioni, io ritengo. È il momento in cui bisogna andare tutti nella stessa direzione». In particolare, ha aggiunto, la manovra ha bisogno di essere sviluppata perché si possa esprimere una valutazione più completa. «Noi dobbiamo dare un nostro giudizio nel momento stesso in cui le voci più significative saranno chiarite: reddito di cittadinanza e pensioni sono in disegni di legge collegati che ancora non sono stati emanati. Ogni valutazione dovrà essere fatta in un secondo momento». Più in generale sul controllo dei conti dello Stato, nella relazione sul rendiconto, ha ricordato, «abbiamo richiamato l’attenzione sul rispetto dei parametri e sullo sforzo di proseguire nel campo dell’efficienza della spesa, una spesa che possa rendere la qualità del servizio. È importante, al di là del tema dei conti, che non siano gli stessi cittadini ad avere ripercussioni negative».

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.