Il Molise? È in crisi di astinenza da Gennaro Sosto.
Solo Vincenzo De Luca poteva fotografare con sarcasmo quasi bonario e superiorità il fatto che la sanità molisana sembra brancolare nel buio. Al netto di opinioni e valutazioni sulle persone e le professionalità, richiamare in servizio un dg che è andato via due mesi fa – come negli Stati Uniti accade ai riservisti in tempo di guerra – dà un’idea di smarrimento. Donato Toma non la pensa così: «Ho chiesto al presidente De Luca e al suo staff la possibilità di avere Sosto commissario dell’Asrem per due mesi. È un lasso di tempo breve e al contempo non ti permette di prendere chi non conosca già la situazione». Dunque, è così: ieri sera la delibera di giunta: Palazzo Vitale affida a Sosto la transizione che porterà alla sua successione.
A Sorrento per l’inaugurazione del nuovo reparto di Ortopedia dell’ospedale Santa Maria della Misericordia, il governatore della Campania riempie di complimenti l’ingegnere calabrese che fino al 31 agosto era direttore generale dell’azienda sanitaria unica del Molise. «È uno dei migliori dirigenti che abbiamo avuto modo di selezionare tramite la commissione ad hoc», dice del nuovo direttore dell’Asl Napoli 3. Una delle Asl più complicate della regione, sottolinea. Evidente perciò che De Luca da Sosto si aspetti molto. Non risparmia sugli apprezzamenti. Si aspetta molto perché sa di poterselo aspettare. «Devo dire che il presidente della Regione da cui proviene non più tardi della settimana scorsa ci ha chiesto di averlo ancora per qualche giorno là perché stanno un po’… hanno una crisi di astinenza. A conferma del fatto che abbiamo impegnato una persona di grande competenza, di grande qualità professionale e umana».
Con due frasi, da par suo, De Luca spedisce Sosto nell’olimpo dei migliori e il Molise nell’inferno dei dannati. In crisi di astinenza, dice il governatore sceriffo. Una visione quasi romantica, se non avesse quel sottofondo di patologico.
D’altro canto come non conservare qualche innocente dubbio su una vicenda nata – all’improvviso – a metà luglio con l’avviso per il conferimento dell’incarico di dg Asrem che era stato riattribuito in proroga a Sosto a inizio maggio? Il resto è stato un precipitare di eventi. Non sono bastati i due mesi di reggenza che la legge prevede, la commissione nominata da Toma non ha ancora avviato la selezione fra i 28 professionisti che hanno presentato domanda (lo farà il 5 novembre). Un paio di mesi basteranno, assicura in queste ore il governatore del Molise, quindi entro il 2019 più o meno conta di scegliere il successore dell’ingegnere a via Petrella. Intanto, fra gli oltre 700 iscritti nell’albo nazionale, ha pensato a Sosto. Lo rivela il presidente che glielo ha strappato. Uno spoiler in piena regola nel giorno in cui a Palazzo Vitale è convocata la giunta per decidere il commissariamento dell’Asrem.
Chissà che De Luca – che a Sorrento evita di svelare qual è stata la sua risposta alla richiesta di Toma ma si percepisce che è un sì – non sappia pure che in molti negli ambienti della sanità molisana rimpiangono già l’ex direttore. Che l’interregno è più lungo del previsto, complicato e rischia di vanificare risultati importanti che l’azienda ha raggiunto a consuntivo del mandato dell’ingegnere. Perciò sentenzia: la sanità molisana è in crisi di astinenza. Per ora la cura l’ha somministrata Toma.

‘Suspance’ fino a tardi, poi la conferma: «Privilegiamo sempre chi lavora bene»

Convocata alle 17, la riunione dell’esecutivo di Palazzo Vitale si è protratta a lungo.
Tra le decisioni da prendere, nell’agenda del governatore una delle più importanti e urgenti, il commissariamento straordinario dell’azienda sanitaria regionale e la nomina del manager a cui sarà affidata fino a quando non sarà scelto il nuovo direttore generale. La reggenza affidata a Lucchetti scade il 31 ottobre.
Alle 20.30 nessuna notizia dal palazzo, né informale né ufficiale. E così anche i telefoni che squillano a vuoto. Solo, per chi se ne è accorto, la bomba lanciata da Vincenzo De Luca in mattinata a Sorrento: Toma mi ha chiesto se gli rimando Sosto per qualche giorno. Accenna a una difficoltà del Molise, pur preservandone l’immagine pubblica perché genericamente riferisce della «regione da cui proviene» e al suo presidente, non fa quindi nemmeno il nome di Toma.
Si può essere dg di una Asl e commissario di un’altra? Nella Pubblica amministrazione i contratti e le esclusive dipendono comunque dalla gestione che le parti ne fanno. Se De Luca dà un nullaosta, non ci sono incompatibilità che tengano. Alle 21.30 la conferma. La giunta ha nominato Gennaro Sosto commissario dell’azienda sanitaria che ha diretto fino al 1 settembre. Quando sa della frase di De Luca – la crisi di astinenza – Donato Toma non si scompone più di tanto. Soprattutto perché condivide il seguito della valutazione, quella sulla prova di quanto la Campania, e di nuovo il Molise, abbiano scelto l’uomo giusto. «Noi privilegiamo sempre chi ha lavorato bene», commenta il governatore Toma. Sosto resterà per due mesi commissario, dividendosi fra i due non semplici incarichi? «Io l’ho chiesto per due mesi», chiude Toma. E stavolta il colpo a sorpresa lo ha messo a segno lui.

rita iacobucci

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