La giunta c’è e le deleghe saranno assegnate nei prossimi giorni. Iorio e Primiani tirano per la giacca il presidente Toma che chiarisce dalla postazione di via Genova.
Consiglio regionale in videoconferenza, il tempo di affrontare le comunicazioni rese all’Aula dal presidente Micone e il già presidente Iorio avanza il primo dubbio. «Non abbiamo la giunta, il Consiglio non si può fare». Micone smorza i toni e rilancia. «Il presidente ne darà comunicazione». Insiste Primiani: «Non c’è nessuno che rappresenti il governo regionale». Argomento che fa entrare letteralmente in scena il sottosegretario Pallante. «Sono collegati i quattro assessori, ci sono anche io», rimarca. È il presidente Toma a confermare la composizione della giunta a quattro e l’individuazione del vicepresidente (Cotugno), ad annunciare le dimissioni di Maurizio Tiberio e a notiziare l’Aula sulla necessità di qualche altro giorno per conferire le deleghe. Ma le conferme non placano Michele Iorio. «Bisogna avere chiarezza sulle procedure: la comunicazione del presidente sulla composizione della giunta fa scattare l’esigenza di dare risposta alle richieste avanzate dai due ex consiglieri. L’unica cosa che non può fare è fare finta di nulla».
Si riferisce alle due istanze pervenute all’attenzione di Micone e dell’ufficio di presidenza da parte di Antonio Tedeschi e Massimiliano Scarabeo. Chiedono di entrare in Aula in qualità di supplenti. Come è possibile? Sottolineano che «la neo introdotta compatibilità tra la qualifica di assessore e quella di consigliere non trova applicazione nel mandato elettivo in corso, stante l’irretroattività della norma rispetto al sistema giuridico delle fattispecie delle compatibilità/incompatibilità. Diversamente, si consentirebbe ad una legge elettorale entrata in vigore successivamente di poter incidere sul regime delle compatibilità, alterando gli assetti e gli equilibri scaturiti dal mandato elettorale e con essi dai diritti elettorali già esercitati anche al fine di indebolire e/o rafforzare gli equilibri tra le diverse compagini elettorali scaturiti da una competizione elettorale già svolta ovvero da un diritto di voto già esercitato». Ergo, Tedeschi e Scarabeo con due distinte istanze chiedono di rientrare in Consiglio in luogo dei neo assessori rispettivamente dei Popolari e di Forza Italia. Sulla nuova giunta, ma per un aspetto diverso, arriva la bordata a distanza stavolta: è l’ex presidente della Camera, Laura Boldrini, on air su Radio Capital, a sollevare un caso Molise visto che nella nuova giunta di cui ha avuto contezza in Parlamento non ci sono ‘assessore’. «Quando non ci sono le leggi, non ci sono le donne» rimarca, durante la trasmissione ‘Circo Massimo’ mentre ragiona di poca presenza di donne nelle task force e nelle unità di crisi attivate con l’emergenza Covid.
Entra nella polemica interna alla maggioranza il capogruppo dei 5s, infine. Che dopo aver visto l’intervista rilasciata da Salvini a Teleregione in Aula commenta: «Ho trovato disgustoso l’intervento a gamba tesa, in casa nostra, del segretario nazionale della Lega, che rivendica una poltrona, non so come faccia Toma a tollerare una tale intrusione nei fatti di casa nostra».

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