Turbativa d’asta: questa l’ipotesi di reato formulata dalla Procura di Campobasso nei confronti di due dirigenti dell’Asrem e di due imprenditori. Per tutti e quattro è stato chiesto il rinvio a giudizio.
La vicenda riguarda la sanificazione degli ambienti dell’azienda sanitaria (strutture ospedaliere, ambulanze e automezzi dell’Usca) per l’emergenza Covid affidata all’azienda campobassana Its. Nel mirino del pm Elisa Sabusco, che ha coordinato l’inchiesta portata avanti dalla Polizia, l’assegnazione del servizio e gli importi poi effettivamente liquidati alla ditta per l’attività svolta. Una prima gara riguardante ospedali e ambulanze fu aggiudicata sul Mepa (mercato elettronico della pubblica amministrazione) il 12 agosto 2020, per un importo complessivo di 50.985 euro, a Its che propose il ribasso più elevato vincendo la concorrenza. Per gli inquirenti, un’offerta anomala vista la base di 216mila euro. Scaduti i tre mesi dell’incarico, nuovo ricorso al Mepa e nuovo affidamento a Its (comprensivo anche di sanificazione dei mezzi Usca), stavolta per 185mila euro (a cui vanno aggiunti gli oneri della sicurezza).
In entrambi i casi l’azienda sanitaria ha liquidato poi all’impresa importi molto più elevati: 594mila euro per le prestazioni fino al 31 ottobre 2020, 764mila per quelli del solo mese di novembre successivo e, ancora, 993mila per 15 giorni di gennaio 2021.
Sul caso hanno indagato gli agenti della Digos di Campobasso che hanno anche acquisito documenti in via Petrella.
«I nostri dubbi su procedure anomale trovano conferma», il commento del consigliere regionale 5s Angelo Primiani che a giugno 2022 presentò un esposto alla Corte dei conti. Al procuratore regionale chiese di fare luce sulle eventuali criticità riscontrate per i metodi di affidamento e delle relative delibere di pagamento, liquidate poi con oltre 5 milioni di euro dall’Asrem. Alle gare menzionate, ricorda Primiani, «seguirono altre sei proroghe senza mai considerare di indire una gara d’appalto pubblica che potesse tutelare i principi di legalità, economicità, efficacia, correttezza, libera concorrenza e trasparenza»
Oggi, quello che pensavo fosse un sospetto, trova riscontro nell’indagine condotta dalla Procura della Repubblica. Confidando nell’azione dei magistrati, appare evidente come in Molise, ancora una volta, si agisce in spregio a qualsiasi norma o codice. Nel caso specifico è accertato infatti come l’uso improprio delle proroghe può assumere profili di illegittimità e danno erariale soprattutto quando la Pubblica amministrazione non attiva gli strumenti necessari per assicurare l’economicità, nonché il confronto competitivo tra aspiranti concorrenti».
r.i.

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