L’accordo c’è, come la disponibilità di medici e pediatri di dare una mano al sistema di sorveglianza della pandemia effettuando i test antigenici.
Ma la maggior parte dei professionisti ha opposto la mancanza delle condizioni di sicurezza negli ambulatori privati, molti sono situati in condomini, e quindi confermato che eseguiranno i tamponi in strutture messe a disposizione dall’Asrem e dai Comuni. È l’esito di massima dell’incontro che si è svolto ieri fra i vertici dell’azienda sanitaria (Scafarto e Lastoria), la dg Salute Gallo e la sub commissaria Grossi.
La conferma arriva dalla Fismu, il segretario regionale Ernesto La Vecchia spiega di aver portato al tavolo questa posizione per il suo sindacato: «In ambulatorio non c’è la giusta sicurezza. Daremo una mano in strutture dell’azienda sanitaria o delle amministrazioni comunali».
Sono già arrivati, lo ha reso noto il presidente della Regione Donato Toma, gli 8.500 antigenici destinati al Molise per medici di famiglia e pediatri (si tratta del riparto dell’acquisto complessivo effettuato dal commissario straordinario Arcuri). I dettagli dell’esecuzione saranno inseriti nel protocollo che la struttura commissariale siglerà con i rappresentanti dei professionisti (protocollo richiesto con ordinanza dal governatore Toma).

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