Se entro pochi giorni non si raggiungerà un accordo che preveda l’arrivo di fondi dalla Regione l’Università del Molise sarà costretta ad aumentare le tasse agli studenti. Lo ha annunciato il rettore Gianmaria Palmieri nel corso di una conferenza stampa a Campobasso. Palmieri si è tuttavia detto certo che le trattative in corso con la Regione andranno a buon fine e ha riferito che proprio ieri sera ha ricevuto rassicurazioni in tal senso dal governatore Paolo Frattura.
Incontrando i giornalisti il rettore ha quindi spiegato la delicata situazione nella quale l’Ateneo è venuto a trovarsi.
“Questa è una università di eccellenza, una struttura sana e vitale – ha detto -. Abbiamo un unico neo, un unico fondamentale elemento di difficoltà: il fatto che per il personale, docente e non, spendiamo più del 90% dei fondi ministeriali che ci arrivano e delle tasse pagate dagli studenti. Questo aspetto ci colloca a livello nazionale in una posizione molto scomoda rispetto agli altri Atenei, perché è proprio in base a questo parametro che vengono prese tutta una serie di altre decisioni”. E così gli organi centrali chiedono all’Unimol di invertire la rotta. “Ogni volta che vado a Roma – rivela il rettore – mi sento sul banco degli imputati, perché mi viene detto che abbiamo le tasse basse, rispetto ad altre università, ma non ce lo possiamo permettere”.
Di qui l’importanza di una intesa con la Regione. “Gli altri atenei italiani – ha evidenziato il rettore – si sono visti stanziare fondi per la ricerca dai loro enti locali. Da noi la Regione proprio in queste ore sta valutando una proposta di accordo, ne ho parlato anche ieri sera con il presidente Frattura che mi ha rassicurato, ventilando una soluzione già nelle prossime ore. E dunque mi auguro e sono certo che si arriverà ad un risultato positivo perché, se malauguratamente questo accordo non dovesse arrivare, noi saremo costretti ad un aumento sostanziale delle tasse universitarie”. Palmieri ha comunque precisato che in ogni caso “non saranno toccate le fasce più basse di reddito”.

 

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