Biblioteca Albino, Domenico Ioffredi replica alle accuse del sindacalista della Uiltucs, Pasquale Guarracino sulla chiusura della struttura.

“Facciamo una stringata cronistoria – scrive Ioffredi -. Dicembre 2015: a ridosso di San Silvestro, la Regione Molise offre alla Provincia di Campobasso la propria disponibilità economica per prolungare i contratti con le cooperative che affiancavano il lavoro dei dipendenti provinciali e di conseguenza guadagnare tempo per trovare una soluzione stabile. La Provincia, allora a guida centrodestra, incredibilmente non accetta il contributo. La voce del pasionario? Non pervenuta.

Giugno 2016: la Regione Molise, pur non essendo formalmente parte in causa, mette in atto ogni sforzo per addivenire ad un accordo tra Provincia e Ministero competente e far passare a quest’ultimo la gestione e la proprietà della Albino, ed il documento da firmare, messo a punto da dirigenti e funzionari regionali, è pronto. Appuntamento a Roma disdetto all’ultimo momento dalla Provincia “per approfondimenti”. Se si fosse firmato in quel momento, con la direzione del dottor Lombardi ancora in piedi visto che il suo mandato sarebbe terminato il 31 agosto, la biblioteca avrebbe avuto ottime possibilità di non interrompere la propria apertura. L’appuntamento slitta a settembre, il contratto con il direttore scade, i battenti restano chiusi. Il pasionario? Afono.

Adesso ci tocca leggere che la biblioteca, ormai saldamente nelle mani del MIBACT grazie ad un progetto pilota primo in Italia, non riprende ancora la propria attività. A chi si addebita la responsabilità? Che domande…”.

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