No, non era un episodio isolato quello dello scorso anno, quando un’azienda agricola subì in ben 4 particelle diverse la devastazione delle sue colture vitivinicole. Non lo era poiché quest’anno di imprenditori agricoli finiti evidentemente nel mirino della malavita. Numerose le prese di posizioni, che hanno affiancato l’attività d’indagine promossa dai Carabinieri della stazione di Campomarino e dalla compagnia di Termoli, poiché quanto avvenuto a Nuova Cliternia non poteva rimanere racchiuso nell’omertà passiva di chi sapeva e non diceva nulla. I terreni massacrati con filari e capanni a terra sono stati oltre 20. Ieri, sit-in di protesta nei luoghi della devastazione verde per iniziativa Comitato interregionale contro le Camorre, l’associazione antimafia ‘Caponnetto’ e l’osservatorio molisano sulla legalità. Un’occasione per rompere anche una sorta di muro di silenzio da parte degli agricoltori che con grande sacrificio stanno cercando di continuare la raccolta. «Abbiamo avuto un danno enorme – spiega uno dei proprietari – era un vigneto giovane e piantato da pochi anni. Questa azione ci fa riflettere sul fatto che anche noi ormai siamo nel mirino della mafia o della camorra foggiana o da dove arriva. La nostra, purtroppo, è una zona poco presidiata. Chiediamo intervento della regione, un aiuto immediato da parte assessorato agricoltura». «Io non ho visto nessuno – spiega un altro agricoltore – non mi ha chiamato qualcuno per chiedere, ad esempio, un riscatto. Non ho problemi con nessuno, ho sempre pagato tutti. Siamo preoccupati perché si può anche ripetere quanto successo». Diversi gli interventi dei responsabili delle associazioni promotrici e di altri esponenti nel corso di un incontro utile per sensibilizzare le istituzioni e chiedere interventi concreti. «Il nostro – ha affermato Emilio Izzo del Comitato contro le camorre – è un messaggio vecchio, lo sanno tutti, quello di sbarrare le attività malavitose. Certamente non si può camminare con i piedi da soli, ci deve essere un humus culturale che queste cose le fa attecchire in modo particolare da parte della politica e della magistratura. Se queste sono assenti va da sé che tutto attecchisce, lo diciamo da anni. Teniamo alta l’attenzione e queste cose non arriveranno troppo lontano». A muoversi, non solo l’opposizione a Campomarino, giorni fa pubblicammo un articolo del capogruppo di Campomarino nel Cuore Antonio Saburro, anche la maggioranza si è saputa spendere, coinvolgendo anche la Regione, ricordiamo la nota tempestiva dell’assessore regionale Vittorino Facciolla. «La struttura regionale – ha affermato l’assessora cliternina Anna M. Saracino – si è messa a disposizione per affrontare i danni avuti dagli agricoltori e in qualche modo aiutarli. Da parte nostra non saranno assolutamente dimenticati e lasciati». Il Comitato contro le camorre e le altre associazioni hanno annunciato un incontro pubblico in paese per tenere alta l’attenzione su questi temi e coinvolgere tutti i cittadini.

Un Commento

  1. Donato Paolucci scrive:

    “Chi tace e piega la testa muore tutte le volte che lo fa, chi parla e cammina a testa alta muore una volta sola” (giudice Giovanni Falcone).

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