Si è riunita lo scorso 4 maggio la giunta a Portocannone, col sindaco Giuseppe Caporicci e gli assessori Cristina Acciaro e Nicola Musacchio, per deliberare l’impegno di spesa propedeutico all’organizzazione della Carrese. Un atto necessario, a prescindere da come finirà oggi la seduta della Commissione di Vigilanza dell’Unione dei Comuni Basso Biferno. «Il Comune e l’ente locale che rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi, ne promuove e coordina lo sviluppo – riferisce il provvedimento esecutivo – il Comune di Portocannone, comunità di lingua arbereshe, tutela e valorizza, con i mezzi di cui dispone, la più importante manifestazione folkloristica legata alle sue origini: la tradizionale Corsa dei carri trainati da buoi, sostenendo ogni iniziativa volta alla risoluzione dei problemi tecnici e logistici ad essa connessi e favorendo la sua conoscenza e diffusione. Le corse dei carri del Basso Molise, che si svolgono a Portocannone, San Martino in Pensilis e Ururi, appartengono al medesimo ed antichissimo ciclo rituale che è quello della nascita della primavera nel contesto della cultura contadina. Segnatamente a Portocannone, la memoria degli antichi eventi legati alla storia di questa comunità viene ogni anno rievocata in devozione della Madonna di Costantinopoli, Patrona del paese, con la corsa dei carri che ha luogo nella giornata del lunedì successivo alla festività della Pentecoste (quest’anno 21 maggio 2018). Tale manifestazione rappresenta un momento di significativa aggregazione e socializzazione per l’intera collettività di Portocannone nonché manifestazione di forte valenza storica e culturale. L’organizzazione dei carri è tradizionalmente affidata alle associazioni carristiche, formalmente costituite, che sono chiamate ad osservare il disciplinare di gara, approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 33 del 29.12.2015. Il disciplinare di gara tratta norme a garanzia, non solo del benessere e della salute degli animali impiegati, ma anche di quelle inerenti tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale insito nella tradizione. Mentre fanno capo alle Associazioni carristiche le spese di gestione legate all’alimentazione e al mantenimento degli animali e al decoro e manutenzione delle stalle e dei box dei cavalli, 6 nella consuetudine che l’Amministrazione si faccia carico del rifacimento in terra battuta delle strade interessate alla corsa, della spese per la sicurezza del percorso, della copertura assicurativa della manifestazione, delle analisi chimiche a presidio della sicurezza degli animali, dell’ambulanza veterinaria ed altre spese minori. Il quadro complessivo delle spese da sostenere è pari ad euro 12.602,31, di cui a carico del bilancio comunale euro 9.861,51. La Pro-Loco Skanderbeg, come da intese, con proprie risorse finanziarie si farà carico della spesa di euro 2.740,80 segnatamente alle necessità delle analisi di laboratorio per la sicurezza e salute delle persone impegnate e degli animali, del compenso relativo alle spese veterinarie e noleggio ambulanza. L’Amministrazione per la Corsa dei carri ha presentato alla Regione Molise, a valere sulle risorse del “fondo di sviluppo e coesione, il progetto relativo all’avviso per il sostegno ad attività di promozione, marketing, auto-narrazione e comunicazione della cultura regionale, e di cui si attende il relativo finanziamento a sollievo delle spese che gravano sul bilancio comunale. L’Amministrazione, per la regolarità della manifestazione, disporrà di consulenze a titolo gratuito per gli adempimenti relativi al “servizio di prevenzione” e per “l’aggiornamento e predisposizione del Duvri” rese rispettivamente dai tecnici Nicola Di Ianni (giusto decreto sindacale n. 5 del 18.04.2018) e Leo D’Alesio». Ma oggi, come detto, è anche il giorno decisivo per sapere se la Corsa si potrà svolgere, anche se come avvenuto a San Martino, in caso di via libera della Cuv, toccherà poi alla prefettura di Campobasso esprimersi a riguardo. Fiato sospeso, dunque, nel mondo delle Carresi, perché alle 15 – con un leggero posticipo nell’orario programmato in precedenza – sarà proprio il sindaco di Portocannone (che l’ha richiesto e gli è stato accordato) a presiedere la seduta della Commissione unica di Vigilanza sugli spettacoli per l’Unione dei Comuni Basso Biferno. Ma vi è di più, contattato telefonicamente, il presidente della giunta unionista Leo Antonacci ha anche dato l’assenso a trasmettere la seduta in diretta streaming su internet, ma al di là della volontà politica, occorrerà che tutti i componenti della Cuv siano d’accordo per poter realizzare questa attesissima diretta. Intanto, l’Unione dei Comuni ha garantito il supporto tecnologico necessario e con decreto del presidente della giunta (il n. 11) ha nominato un esperto in materia.

Ma gli animalisti non danno tregua: la corsa è illegale

Gli animalisti non danno tregua al Popolo delle Carresi e alla vigilia della delicatissima riunione della Commissione di Vigilanza per la corsa di Portocannone, con Catia Del Cherico, presidente della sezione del Vco della Lida (Lega Italiana dei Diritti dell’Animale) sferrano un altro duro attacco alla tradizione arbereshe. «Il prossimo 21 maggio, a Portocannone, è programmata una corsa di buoi nell’ambito di una festa patronale. Nel merito osserviamo che, come le altre “carresi” di zona, per potersi adeguare alle norme vigenti ed alla maggiore sensibilità verso gli animali, andrebbe abolito l’uso del pungolo (già vietato per legge) e ridotto il percorso di gara ad una lunghezza massima di 200 m. Si tratta di misure semplici che salvaguardano la manifestazione ed il benessere animale poiché non occorrono particolari cognizioni tecniche per comprendere l’inidoneità dei buoi a percorre tratti chilometrici, di corsa, sotto la sevizia dell’uso del pungolo. Al riguardo sarebbe doveroso, nel ruolo di pubblici ufficiali, a conoscenza di regolamenti e/o disciplinari illegittimi, nonché, di condotte illegali, segnalare alla Procura questi fatti. In particolare, la Commissione di Vigilanza, oltre ad operare sugli aspetti della sicurezza, dovrebbe porre altrettanta attenzione al benessere animale ed esprimere parere ostativo, se mantenuto l’uso del pungolo e la lunghezza del percorso. Si ribadisce che l’uso di pungoli acuminati per lo stimolo e la guida dei buoi, fintanto da costituire l’elemento cardine della competizione, concreta l’ipotesi di maltrattamento di animali, ossia reato, con tutte le conseguenze per chi lo legittima in regolamenti o disciplinari locali e chi lo tollera con l’espressione di pareri contrari alla legge. A conferma, la Circolare MinInt 559/1994 (GU 258/94) precisa “l’ambito… dei fatti costituenti tuttora illecito penale, ed a definire gli adempimenti da svolgersi a cura degli organi accertatori e delle autorità amministrative cui spetta di adottare le misure interdittive o sanzionatorie previste … devono considerarsi tuttora vietati gli spettacoli o trattenimenti che facciano, ad esempio, apologia di reato, o che offendono o mettono in pericolo altri interessi pubblici tutelati dalle norme penali, così sono vietate, per fare altri esempi, le corse con pungolo acuminato, i combattimenti di animali, le corride, e ogni altro spettacolo o trattenimento che comporti strazio o sevizie di animali, a norma del nuovo testo del codice penale”. La gara, come d’obbligo, non è assistita da un Regolamento approvato dal Consiglio Comunale ma da un “disciplinare” privo di legittimità, infatti, la Corsa dei Buoi avendo carattere agonistico, presuppone l’esistenza di un Regolamento atto a garantire la sicurezza del pubblico, dei partecipanti e del benessere animale e che preveda la stesura del manto di copertura dei tratti asfaltati, le protezioni laterali, non solo per il pubblico ma anche per gli animali (art. 8/DPCM 28.2.2003 in GU 51/2003), le coperture assicurative specifiche per la gara, l’elenco nominativo dei gareggianti, l’identificativo dei veterinari di nomina degli organizzatori, l’identificativo di tutti gli animali coinvolti, anche al fine di determinare l’effettiva non destinazione alimentare delle relative carni (non Dpa) e prodotti derivati, nonché consentire l’individuazione di eventuali responsabili di condotte penalmente rilevanti. In ragione dell’illegittimità della corsa riteniamo doveroso vietarla ed acquisire tutta la relativa documentazione».

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