Un termovalorizzatore, quello di Pozzilli, ‘in due’. Che avrebbe dovuto essere utilizzato (condizionale perché di accordi conclusi, dopo le dichiarate intenzioni del sottosegretario Mazzocca, non si è avuta notizia) oltre che dal Molise anche dall’Abruzzo. Perfino il porto di Ortona «potenziato a discapito di Termoli». L’ex governatore Iorio parte da lontano per accusare il suo successore Frattura di «lavorare per l’arretramento del Molise e l’avanzamento dell’Abruzzo».
D’Alfonso ci mette del suo e dichiara che il nuovo ospedale di Vasto punterà a servire anche il Molise. Così la sanità finisce nel dibattito politico, arroventato, di fine luglio (e di fine legislatura).
Iorio sul punto rinfaccia a Frattura il «più totale immobilismo». Perché, sostiene, «gli effetti del decreto Balduzzi avrebbero prescritto al Molise (che ha già un ospedale a Termoli) di procedere ad accordi di confine per sostenere la realizzazione di un Dea di II livello a Campobasso e di I livello a Termoli con l’obiettivo evidente di allargare i confini di interesse a favore proprio dell’ospedale di Termoli. Invece sta avvenendo esattamente il contrario con buona pace di un governo della Regione Molise che assiste inerte all’impoverimento della sanità nel basso Molise. In quanto l’ospedale di Vasto sarà un Dea di I Livello che assorbirà la patologie tempo dipendenti provenienti dal Molise. Il tutto si andrebbe ad aggiungere ad un aumento già vertiginoso della mobilità passiva per la sanità pubblica regionale».
In questo modo il governo Pd segnerà «la scomparsa del Molise in quanto questa impostazione viene cristallizzata dall’approvazione con legge statale dei piani operativi di Frattura». Già in clima da campagna elettorale, quindi, conclude: «Non ci possiamo arrendere a tale condizione ma è nostro dovere reagire. Per questo motivo indicheremo nel nostro programma, con precisione, una netta inversione di rotta che difenda e qualifichi la sanità molisana».

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