La visita di Vittorino Facciolla ad Agnone non è passata inosservata. Il consigliere regionale del Pd, già assessore della giunta di Paolo di Laura Frattura, sabato scorso ha incontrato nella cittadina altomolisana i consiglieri comunali di opposizione, Daniele Saia e Maurizio Cacciavillani che al pari di Giuseppina Catauro hanno richiesto la convocazione di un consiglio comunale per discutere del futuro dell’ospedale cittadino.
Proprio Facciolla dinanzi il San Francesco Caracciolo ha affermato l’importanza della struttura di confine, che a suo dire, non può essere paragonata nella maniera più assoluta agli ospedali di Venafro e Larino. Dunque, secondo il consigliere regionale, l’ospedale agnonese meriterebbe maggiore attenzione dalla classe politica. Parole che non sono andate affatto giù ad Andrea Greco, portavoce del M5s in consiglio regionale.
«Sì, lo ha fatto davvero. Vittorino Facciolla è venuto a parlare di sanità ad Agnone. Era lì, fuori da quell’ospedale che quando lui era al governo con Frattura – scrive Greco sulla sua bacheca facebook – ha visto solo sulla carta riconoscersi la qualifica di ospedale di area di disagiata. Il segretario in pectore del Pd molisano torna a parlare di accordi di confine, gli stessi accordi che promisero e giurarono di concludere dal palco del teatro Italo Argentino con l’ex assessore regionale alla sanità abruzzese, Silvio Paolucci. I fatti raccontano un’altra storia, quella di una sanità per l’alto Molise distrutta e accordi di confine mai visti». «La visita è mirata a capire quali sono le criticità di Agnone e del suo ospedale di area disagiata – ha spiegato Facciolla ad un blog locale -. Siamo nella fase in cui dobbiamo rilanciare l’offerta sanitaria. Dobbiamo realizzare il pareggio di bilancio e dare ad Agnone, che è un caso assai particolare, i servizi essenziali. Agnone non è paragonabile né a Venafro né a Larino. Questo è uno spazio di territorio che non può restare senza presidio ospedaliero». Dichiarazioni, queste, che hanno spinto Greco a bacchettare il collega di minoranza in Regione.
«Questo signore non dovrebbe avere il coraggio di avvicinarsi ad un presidio che ha contribuito a desertificare, ma si sa, il Partito democratico e i suoi interpreti continuano a stupirci con effetti speciali, ad illuderci, così come era illusoria la previsione di un ospedale di area disagiata che non è mai arrivato. Nei fatti lo hanno svuotato di qualsiasi servizio a danno dei cittadini di quest’area – rincara Greco -. Ora, come se nulla fosse successo, dicono di non voler guardare al passato, ma un popolo senza passato, senza storia e senza memoria, non ha futuro. È certo che bisognerà lavorare per tutelare i cittadini e il loro sacrosanto diritto a una sanità pubblica e di qualità, ma è altrettanto sicuro che di voi e delle vostre false promesse non si fida più nessuno».

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