Lestofanti mettono a segno un altro colpo nel centro bifernino a danno di una pensionata portandole via quei pochi risparmi che aveva messo da parte per il giorno dei suoi funerali.
È successo lunedì mattina, la povera vittima è un’anziana di 88 anni, di origine napoletana, da una dozzina d’anni residente in un condominio sito in una strada centrale della città. Lo stratagemma messo in atto dai truffatori è ormai collaudato, la solita telefonata che ha preceduto la consegna di un pacco del nipote che le sarebbe stato recapitato di lì a poco.
«Lunedì mattina, intorno alle 10.30 ho ricevuto una chiamata sul telefono fisso di casa da uno sconosciuto che si è qualificato per postino – ha raccontato l’anziana derubata -, mi ha chiesto se ero la nonna di Giuseppe, mio nipote, perché doveva consegnarmi un suo pacco, e che era stato lo stesso nipote a dirgli di consegnarmi quella merce e a dargli il mio numero di telefono, in quanto lui al momento era impegnato con il lavoro».
Il finto postino ha poi avvertito la pensionata che stava per arrivare. Quest’ultima, piuttosto diffidente, ha immediatamente telefonato al nipote per accertarsi se fosse tutto vero o meno. «Dall’altro capo del telefono ho sentito una voce, simile a quella di mio nipote – ha proseguito -, che mi ha rassicurata che la consegna del pacco era tutta regolare e che mi potevo fidare dello sconosciuto. Dopo aver creduto di parlare con mio nipote, ho sentito suonare il campanello di casa, era il postino con il pacco da consegnare. Ho aperto il portone ed è salito fino al secondo piano, l’ho fatto entrare in casa, con tutta tranquillità a seguito delle rassicurazioni di mio nipote Giuseppe. Aveva con sé una busta con un pacchetto all’interno, mi ha detto che era un oggetto di valore e che dovevo, al momento della consegna, pagare 5mila e 300.00 euro. Al che ho nuovamente telefonato a mio nipote dal telefono di casa e mi ha risposto un’altra volta una voce simile a quella di mio nipote Giuseppe, però ho scoperto poi che non era lui, evidentemente era un complice del postino. Credendo di parlare con mio nipote, gli ho detto che non possedevo quella grossa somma, mi ha risposto di vedere di racimolare quanto più era possibile in quanto mio figlio, cioè il padre, gli aveva detto che avevo una bella somma di denaro da parte e che la sera stessa sarebbe venuto a prendere il pacco e a restituirmi i soldi che avrei dovuto anticipare. Ho preso tutti i soldi che avevo messo da parte, 1.700 euro, denaro che ho risparmiato su una misera pensione di poco più di 600 euro al mese, e li ho consegnati allo sconosciuto. La sera mio nipote non è venuto, il giorno successivo, riflettendo bene sulla telefonata intercorsa con la persona che si era spacciata per mio nipote, mi è cominciato a sorgere un dubbio, in quanto mio nipote ha sempre chiamato suo padre, babbo e non papà. Ho quindi telefonato a Giuseppe, mio nipote, chiedendogli il perché non era passato a casa a ritirare il pacco.
Così ho scoperto che mio nipote non aveva ordinato alcun pacco e né tanto meno aveva parlato telefonicamente con me».
Il fatto che la 88enne abbia creduto di parlare con il nipote Giuseppe quando gli ha telefonato è frutto di una tecnica semplicissima: dopo la prima telefonata al fisso dell’anziana, hanno fatto restare il telefono occupato in modo tale da rispondere direttamente facendo intendere alla donna di aver risposto dal numero che lei ha chiamato per essere sicura di aver parlato con il nipote. Nel pacco, ben confezionato, c’era un vasetto di porcellana. Alla povera pensionata non è rimasto altro che recarsi presso la caserma dai carabinieri in via Croce e sporgere una denuncia contro ignoti per la truffa subita. La 88enne è anche malata, ha subito due delicate operazioni, una delle quali al cuore, adesso avrebbe dovuto fare delle terapie a pagamento, è stata costretta a rinunciare perché è rimasta completamente senza soldi.
«Ci vuole un coraggio barbaro a raggirare e rubare ad una povera anziana indifesa che con 600 euro di pensione, deve pagare il fitto, le bollette e deve anche mangiare e vestirsi – ha commentato un vicino di casa della poveretta -, questi delinquenti truffatori dovrebbero essere arrestati e condannati all’ergastolo».
L’episodio di cui è rimasta vittima la povera pensionata, conoscendo le sue condizioni di ristrettezza, ha suscitato tra i vicini di casa profonda indignazione e condanna all’indirizzo di questi personaggi senza scrupoli che sembrano sciacalli pronti a gettarsi su povere vittime indifese.
Sono in corso le indagini per risalire al finto corriere che ha consegnato il pacco e ai suoi complici. Gli investigatori avrebbero acquisito anche dei filmati di videocamere presenti nella zona per tentare di identificare l’uomo.
E.C.

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