“Profonda delusione e stupore nei confronti della Giunta della Regione Molise presieduta dall’architetto Paolo Di Laura Frattura – si legge nella nota dell’Unimol – è stata espressa all’unanimità dal Consiglio di amministrazione dell’Università del Molise e condivisa altrettanto unanimemente dal Senato Accademico, presieduti dal rettore Cannata, nella seduta straordinaria che si è tenuta oggi e nella quale è stata esaminata, in relazione alle indicazioni contenute nel documento di programmazione triennale dell’Università, la situazione dell’Ateneo alla luce della Delibera di Giunta n. 362 del 26 luglio u.s., notificata con nota n. 3538/13 del 29 agosto 2013, con la quale la Giunta regionale ha cancellato il finanziamento di 22,250 ml di euro destinati all’Università del Molise. Si tratta – spiegano – del finanziamento concretizzatosi in un Accordo di programma quadro sottoscritto l’11 ottobre 2012 tra la Regione Molise, il ministero dello Sviluppo Economico ed il ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca dal titolo ‘Innovazione e ricerca universitaria’, APQ che prevedeva un investimento per 15,250 ml di euro destinato all’edilizia universitaria (con ricadute sull’economia e sull’occupazione edile), ma soprattutto un investimento di 7 ml di euro in attività di ricerca che avrebbero potuto attivare 62 posti di ricercatori e operatori della ricerca a tempo determinato, una risposta al fabbisogno di occupazione intellettuale così sentito nel Molise. Appare particolarmente grave che, – si legge ancora nella nota – mentre a livello internazionale, nazionale e di molte Regioni italiane l’investimento in capitale umano viene considerato come risposta alla crisi di sviluppo, in Molise si cancelli con tratto di penna una potenzialità per i giovani”. Sulla cancellazione dei fondi interviene anche l’ex governatore Michele Iorio: “Sono sconcertato: cancellare con un tratto di penna mesi e mesi di lavoro che hanno prodotto un Accordo di Programma per sostenere e rilanciare l’attività di ricerca e di completamento dell’edilizia universitaria è un atto gravemente lesivo delle prospettive di sviluppo di questa regione. L’Accordo di Programma, denominato ‘Conoscere per competere’, era la risposta più qualificante della programmazione regionale, fortemente condivisa e sostenuta dai Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Università. Non ho ascoltato in questi giorni alcun dibattito in merito, né delle forze sociali, tantomeno di quelle economiche che dovrebbero preoccuparsi di quanto sta avvenendo in questa regione. Spero che il grido di allarme lanciato dal Senato Accademico dell’Unimol e dal Rettore Cannata venga raccolto e che si torni indietro rispetto alla decisione assunta. Sarebbe gravemente disdicevole assistere al declino del nostro Ateneo che in questo modo non potrebbe più contare sugli investimenti previsti e condivisi. Si comprendono anche le necessità di una parziale riprogrammazione dei fondi FAS – per effetto della destinazione alla copertura del debito sanitario – ma la ricerca e l’università devono essere in ogni caso al primo posto per guardare utilmente a un futuro di crescita e di sviluppo. A Frattura chiedo che apra immediatamente un confronto con l’Ateneo molisano e recuperi un dialogo indispensabile e dovuto da chi oggi ha la massima responsabilità di gestire il futuro dei nostri figli”.

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