Non ci sono stati colpi di scena e, così come annunciato giovedì, ieri mattina in Prefettura è stato firmato il verbale tra le parti – Comune, Regione, sindacati e azienda – che dovrebbe mettere la parole fine alla vertenza Seac, di cui nelle ultime ore si è fatta carico il prefetto Maria Guia Federico. I termini dell’accordo non sono mutati: da lunedì prossimo i licenziamenti diventeranno comunque effettivi. Dunque gli autisti perderanno il posto di lavoro, per poi essere reintegrati dalla Seac una volta che Comune e Regione manterranno fede agli impegni presi. Vale a dire più quando concederanno più chilometri e più risorse.
«Comune e Regione si sono impegnate a garantire nei prossimi 10 giorni il pagamento di una parte delle somme che l’azienda attende vengano pagate», ha spiegato l’assessore alla Mobilità del Comune di Campobasso Francesco De Bernardo appena terminato l’incontro. «Somme che già erano dovute e che quindi non erano argomento del tavolo ma che comunque ci siamo impegnati ad erogare. I termini dell’accordo vertono su un solo aspetto: nei prossimi 10 giorni noi proporremo alla Seac il nuovo piano riportando i chilometri – da percorrere fino al 31 marzo 2018 – ai livelli degli ultimi mesi del 2016 e ai primi del 2017, quindi indicativamente intorno ai 90mila chilometri al mese. La Seac, una volta ottenuto il nuovo piano chilometrico, si è impegnata a riassumere gli 8 lavoratori alle condizioni originarie, dunque senza alcun diritto perso».
Soddisfazione è stata espressa anche dal sindaco Antonio Battista che ha ringraziato il prefetto Maria Guia Federico «per l’impegno e la grande disponibilità che ha mostrato nella risoluzione di una complicata vertenza».
Ma le voci non sono tutte di ‘giubilo’. L’Ugl, rappresentata in prefettura da Nicolino Libertone e Antonio Di Tota, ha abbandonato il tavolo e non ha firmato l’accordo. «Avevamo chiesto di inserire a verbale una nota – le parole di Libertone – in cui dichiaravamo il nostro dissenso, ma ci è stato risposto che qualunque intervento avrebbe fatto saltare l’accordo. Ci è stato di fatto impedito di parlare, siamo stati censurati. E così abbiamo abbandonato il tavolo. Siamo stati chiari sin da subito: l’Ugl non avrebbe mai avallato i licenziamenti. Di fatto da lunedì in lavoratori toneranno a casa. Noi speriamo che tutti rispettino i patti e che l’azienda provvederà al reintegro, ma secondo noi la strada da seguire era quella del revoca dei licenziamenti».

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