Il comitato ‘Scuole sicure’ della città vuole incontrare il rettore Gianmaria Palmieri. Dopo l’intervista rilasciata a Primo Piano Molise lo scorso 27 marzo dal numero uno dell’università degli studi del Molise, i genitori vogliono promuovere una nuova iniziativa, tesa a sensibilizzare ancora di più istituzioni e opinione pubblica.
La coordinatrice, Sandra Marcucci, in più occasioni ha avanzato l’ipotesi di alloggiare i ragazzi che frequentano le scuole medie della città all’interno di alcune aule della sede di Pesche dell’Unimol, ma finora queste idee, sostenute da un buon numero di famiglie, sono cadute nel vuoto.
In realtà, come egli stesso ha spiegato, il rettore non ha mai ricevuto una proposta ufficiale relativa a questa possibilità e nonostante Palmieri si sia dichiarato disponibile a dialogare con le autorità preposte.
Da qui il ritorno alla carica dei genitori isernini che, tramite queste colonne, intendono invitare nuovamente il sindaco Giacomo d’Apollonio a farsi portavoce delle loro istanze al cospetto del numero uno dell’università.
«Abbiamo pensato di chiedere un incontro col rettore Palmieri e con il primo cittadino per valutare tutte le possibilità – ha affermato Sandra Marcucci -. L’immobile di Pesche è adatto agli studenti che attualmente, più degli altri, frequentano le lezioni in edifici idonei da tutti i punti di vista. Sarebbe la soluzione ideale. È grande e sicuro, inoltre credo che disponga di numerose aule che forse ora non sono utilizzate».
Soltanto qualche settimana fa dal comitato era partito un appello accorato all’amministrazione comunale circa l’immediato spostamento degli scolari dell’Andrea D’Isernia e della Giovanni XXIII e da allora ci si è messi al lavoro, insieme a una squadra di tecnici esperti, per redigere degli studi su quegli immobili, in completa autonomia dalle istituzioni.
Se la ‘pista’ dell’università, per Sandra Marcucci, è ancora tutta da sondare, c’è un altro fronte su cui occorrono certezze più immediate: il polo scolastico di San Leucio.
Proprio ieri Primo Piano ha reso nota la delibera regionale relativa all’impegno di spesa di circa due milioni di euro per il completamento dell’opera.
I soldi quindi sono stati stanziati e verranno erogati in base all’avanzamento dei lavori, ma il problema è relativo ai tempi.
Nel mese di settembre, nel pieno dell’emergenza scuole, il sindaco annunciò che avrebbe fatto il possibile per spingere la ditta incaricata del cantiere a terminare ‘scuola sicura’ entro l’inizio dell’anno scolastico 2017-2018.
Con i ritardi registrati nel pagamento dei Sal (stato di avanzamento lavori), la data di consegna potrebbe slittare almeno di qualche mese e allora la popolazione scolastica, con le mamme in testa, vuole sapere cosa accadrà il prossimo settembre.
«Ci era stato detto che la ‘scuola sicura’ sarebbe stata consegnata a giugno 2017 – le parole della coordinatrice del comitato -, ma sicuramente ciò non avverrà. Vogliamo chiedere al sindaco risposte in merito: se l’edificio non sarà pronto e se, come sembra, non verranno allestiti i moduli in località Tremolicci, come si fa?
Sappiamo che per i prefabbricati da sistemare nei pressi della piscina è stato chiesto un finanziamento che ancora non arriva, in ogni caso, quando saranno arrivati questi soldi, ci vorranno almeno sei o sette mesi per costruire le strutture».
La Marcucci ha ricordato poi la ’promessa’ fatta dal sindaco in occasione di uno degli incontri con i genitori: «Se non riuscirò a mettere in sicurezza tutti gli studenti di Isernia entro il prossimo anno scolastico mi dimetterò», aveva detto.
«Nessuno vuole le sue dimissioni ma deve trovare una soluzione – ha proseguito la presidente del comitato -. Comprendiamo che le scuole non si fanno dalla sera alla mattina e per questo stiamo elaborando altre proposte. È quindi importante programmare un incontro col primo cittadino per verificare sia lo stato delle scuole sia il progetto per settembre».
Il comitato ha scelto quindi la via del dialogo con il Comune, escludendo di mettere in pratica il proposito reso noto mesi fa, quando si paventò il ricorso alle vie legali. Un passo indietro su questo che però riguarda solo l’amministrazione di Palazzo San Francesco.
Il noto astio che lega gli esponenti del comitato ‘scuole sicure per Isernia’ alla Provincia invece potrebbe proprio degenerare in azioni giudiziarie.
«A giorni avremo una riunione per promuovere altre iniziative – ha concluso la portavoce – . Non presenteremo un esposto contro il Comune, mentre stiamo valutando un’azione contro la Provincia. Il sindaco però ci ha fatto delle promesse e deve mantenerle». VC

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