Isernia avrà due poli scolastici, uno a San Leucio, l’altro a San Lazzaro. Lo prevede il nuovo piano messo a punto dall’amministrazione comunale con l’obiettivo di dare a tutti gli alunni sedi adeguate, a partire dall’inizio del nuovo anno scolastico. Dopo settimane di studio e confronto si è finalmente posto fine al caos che ha tenuto banco in città, animando il dibattito.
Un obiettivo raggiunto, per la portavoce del comitato ‘Scuole sicure per Isernia’ Sandra Marcucci, che ha ricordato gli anni di battaglie messe in campo. «Da settembre – ha affermato – tutti i ragazzi fino a 13 anni finalmente al sicuro.
Si conclude una parte del percorso iniziato quindici anni fa, dopo che con sgomento abbiamo assistito al crollo della scuola Jovine a San Giuliano di Puglia, un’immagine che non dobbiamo mai dimenticare.
In questi 15 anni diversi comitati, centinaia di genitori e tre diverse amministrazioni, chi più chi meno, hanno contribuito a raggiungere ad Isernia quell’obiettivo di sicurezza degli edifici scolastici che ancora resta utopia in gran parte del nostro Paese».
La portavoce ha poi ricordato la manifestazione del novembre di due anni, fa quando «eravamo migliaia e con noi c’erano anche il sindaco d’Apollonio e i membri di giunta e consiglio del Comune di Isernia. A distanza di un po’ di tempo le promesse sono state mantenute e di questo li ringraziamo.
Io non so se la soluzione prospettata sia quella ottimale o sei sia definitiva o magari migliorabile, so però che non si torna indietro e che da oggi nessuno più rinuncerà alla sicurezza».
Risolta l’emergenza per quel che concerne le scuole di competenza comunale, restano da affrontare e risolvere le criticità legate agli istituti che ospitano gli studenti per le superiori. «Adesso – sottolinea infatti la portavoce del comitato – ci aspetta la sfida con la Provincia, ma sono sicura che anche il presidente Lorenzo Coia non vorrà essere da meno e magari si convincerà a rinunciare a progetti inutilmente dispendiosi, in favore di soluzioni più rapide e soprattutto più sicure per tutti gli studenti delle scuole superiori».

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