Far tornare Palazzo Jadopi al suo antico splendore, riqualificare l’area verde adiacente all’edificio e accelerare l’iter per consentire il trasferimento della facoltà di Infermieristica nella sede della Curia in via Mazzini. Ma prima di tutto bisogna convocare un Consiglio monotematico per confrontarsi sulle proposte di rilancio della parte antica di Isernia.
Queste, in sostanza, le richieste formulate dall’associazione dei commercianti e degli artigiani del centro storico, nata per sostenere il rilancio del borgo, necessario anche per risollevare l’economia messa in ginocchio dalla crisi. Ieri mattina, i rappresentanti del sodalizio hanno tenuto una conferenza stampa per illustrare le loro proposte. Lo hanno fatto nel piazzale antistante Palazzo Jadopi.
Non più procrastinabile, per l’associazione, l’avvio dei lavori per il rimettere a nuovo l’edificio che da anni versa in uno stato di completo abbandono.
In realtà gli interventi di restauro del palazzo di proprietà della vennero avviati nel 2006, per poi fermarsi. Da qui la richiesta dei commercianti farli ripartire, stabilendo al contempo che uso fare della struttura. Diverse le proposte spuntate nel tempo. Si è pensato di ospitare nell’edificio l’università, l’accademia delle belle arti o anche un liceo musicale. «Chiediamo diverse cose – ha infatti sottolineato Celeste Caranci -e, tra queste, che vengano ultimati i lavori di ristrutturazione di Palazzo Jadopi, fermi da ormai da dodici anni. Dovevano essere completati entro il settembre del 2006 e ora siamo nel 2018, credo sia tempo di dare a questo palazzo una destinazione d’uso importante per la nostra città».
L’associazione ha inoltre riproposto la realizzazione del parcheggio previsto nel progetto originale, con circa 60 posti auto disponibili. Non soltanto. «Chiediamo al Comune – ha detto Domenico Fantini – di acquisire lo spazio verde adiacente a Palazzo Jadopi, abbandonato dal giorno del bombardamento del 10 settembre 1943. Versa da 75 anni in uno stato di abbandono e sarebbe importante riqualificarlo per metterlo a disposizione della comunità».
Ma il rilancio del borgo, ad avviso dell’associazione, passa anche attraverso la possibilità di tornare ad ospitare gli studenti universitari. Per questo è stata sottolineata la necessità di accelerare l’iter per trasferire la facoltà di Infermieristica nella sede della Curia in via Mazzini. «Sappiamo che la Regione – ha spiegato Antonio Centonze – ha stanziato dei fondi per la ristrutturazione e ora c’è una bozza di contratto di comodato d’uso gratuito della durata di sei anni, stilato dall’Asrem e attualmente sottoposto al vaglio della Curia. Se l’accordo si raggiunge la facoltà di Infermieristica dovrebbe essere trasferita nella sede vescovile di via Mazzini, insieme ad altri servizi come il centro di prenotazione esami».
Tante quindi le proposte messe sul tavolo dall’associazione dei commercianti e degli artigiani. Ma perché si traducano in pratica è necessario un confronto con il Comune «Torniamo a chiedere – ha infine affermato Marco Mancini -la convocazione di un consiglio comunale monotematico, anche alla luce degli incontri che si sono tenuti nei mesi scorsi. Ci è stato più volte assicurato dall’amministrazione che la seduta si sarebbe tenuta, visto che il documento era stato ampiamente condiviso dall’intera assise civica».
Deborah Di Vincenzo

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