Niente soste blu gratuite per i disabili. È stato questo uno dei temi al centro della conferenza stampa che ieri mattina, si è tenuta a Isernia, per fornire delucidazioni in merito all’attivazione dei parcheggi a pagamento. Nelle ultime settimane, da più parti, era stato lanciato un appello per consentire alle persone diversamente abili di poter usufruire degli stalli blu, senza dover pagare il ticket, così come accadeva in passato.
Una possibilità che a quanto pare non può essere presa in considerazione, anche se la buona notizia è che in città sono presenti un numero maggiore di parcheggi gialli, rispetto a quanto stabilisce la legge. Lo ha chiarito l’amministratore dell’A.J. Mobilità Sergio Sabatini nel corso dell’incontro con i giornalisti. «I disabili pagano se utilizzano le soste blu – ha affermato -. C’è in merito una sentenza della Cassazione molto precisa che ha fatto chiarezza. E, di conseguenza, ci atteniamo a quanto disposto. I disabili non pagano nei loro posti assegnati. Aggiungo però, ad onor del vero, che l’amministrazione comunale ha assegnato ai disabili il doppio dei posti previsti dal Codice, vale a dire uno ogni 50. Attualmente a Isernia ce ne sono uno ogni 21».
La questione era stata sollevata dalla consigliera comunale e regionale Filomena Calenda, che aveva chiesto chiarimenti su tale aspetto al sindaco Giacomo d’Apollonio. Ancora prima, circa un mese fa, tale tematica era stata evidenziata dagli esponenti di Casapound, nel corso di una riunione in Comune. In quel caso il primo cittadino si disse disponibile a valutare la richiesta, confrontandosi con la concessionaria. Ma a quanto pare, alla luce della sentenza emessa dalla Cassazione, è difficile pensare che possa essere compiuto un passo indietro.
E, sempre nelle ultime settimane, non sono mancati i malumori in città legati anche all’assunzione degli ausiliari del traffico, alcuni dei quali legati da rapporti di parentela con dipendenti ed ex dipendenti comunali. «Abbiamo ricevuto e valutato circa 200 domande – ha affermato in merito Sabatini -, che sono state selezionate una per una e abbiamo sceltole persone che reputiamo migliori. Anzi, che ho reputato le migliori, perché si tratta di una valutazione che faccio personalmente. Al di là di quella che può essere la raccomandazione, con l’Italia ha vissuto per secoli, io – come penso tutti gli imprenditori privati – non posso permettermi di assumere qualcuno perché è raccomandato. Lo possiamo assumere soltanto se è bravo. I cinque ausiliari in servizio in questo momento sono i più bravi».

Deb.Div.

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