Un’agenzia immobiliare che invita aspiranti dipendenti della Fca a recarsi in azienda per fare le visite, con tanto di appuntamento – giorno e orario – previa un versamento di 81 euro per la prenotazione del ticket in ospedale. Viene fornito un numero di postepay e un indispensabile codice fiscale. Sono queste le caratteristiche della trappola che il 29enne di San Martino in Pensilis Pasquale Aurelio ha voluto denunciare pubblicamente tramite Primo Piano Molise e che farà nella trasmissione della Rai “Mi Manda Rai Tre” nei prossimi giorni. Insomma, come si suol dire, ci mette la faccia e anche i documenti, per confortare quel senso di disgusto verso chi tenta di lucrare sfruttando il bisogno e il sogno coltivato da chi vede un posto nella linea della fabbrica termolese il proprio traguardo. Solo dopo il versamento avrebbero fornito i dati aziendali. Ma vi è tutto un pressing, per convincere il malcapitato di turno a effettuare il versamento e fissare la visita in stabilimento. Si parte da Bakeca.it e viene inviato un messaggio capzioso. «Salve, dopo aver visualizzato tante altre candidature – in risposta all’annuncio che fungeva da specchietto delle allodole – abbiamo scelto la vostra figura per un ruolo nella nostra azienda. Per la conferma inviare la vostra anagrafica». Si richiede il corredo documentale e poi quando ci si trova dinanzi a delle perplessità, si tenta l’affondo finale. «Capisco la sua difficoltà economica. Infatti il nostro stipendio netto è di 1.320 euro e potrebbe cambiarle e sistemarle la vita. Non rinunci a questa opportunità. Io aspetto un’altra ora il pagamento, poi inserisco un altro candidato». Per quel che sappiamo la Fca si è già mossa per tutelare la propria immagine ed evitare che si incappi in queste forme di adescamento truffaldino. «Ho tutti i messaggi e il codice fiscale del truffatore – ha ribadito Aurelio – tutti devono essere avvisati si cercano dei soldi per iniziare a lavorare subito e agisce ancora e insaputa della Fca che si dissocia e non lo conosce».

Un Commento

  1. La stessa cosa hanno chiesto a me…

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