Ordine del giorno in Consiglio regionale per «escludere la centrale termoelettrica di Pozzilli Herambiente dall’elenco degli impianti strategici di preminente interesse nazionale, così come sancito dall’articolo 35 del decreto legislativo 133/2014, cosiddetto “Sblocca Italia” che autorizza tutti gli inceneritori ad operare al massimo delle loro potenzialità».
A darne comunicazione è stato direttamente il consigliere regionale proponente Antonio Tedeschi.
«Come evidenziato anche all’interno del Piano regionale Integrato per la Qualità dell’aria Molise (Priamo), licenziato lo scorso 13 dicembre 2018 dalla III Commissione consiliare di cui sono stato relatore, il territorio della Piana di Venafro presenta particolari criticità sotto il profilo dell’inquinamento».
Tedeschi ha pure sottolineato nell’ordine del giorno come nella stessa area insistano ulteriori impianti impattanti, pure a confine. «L’impianto Herambiente, unico inceneritore molisano inserito nell’elenco dello Sblocca Italia, dai dati in nostro possesso, brucia solo in minima parte i rifiuti provenienti dalla nostra regione. Alla luce di ciò – ha spiegato il consigliere regionale -, ho ritenuto necessario coinvolgere l’intero Consiglio, il presidente e la giunta regionale affinché, ciascuno per la propria parte, si attivi al fine di depennare, appunto, l’impianto di Pozzilli dalla lista di quelli strategici. L’ordine del giorno da me presentato e firmato da tutti i consiglieri di maggioranza, impegna quindi il presidente e la giunta regionale a compiere tutti gli opportuni passi presso i Ministeri competenti affinché la centrale termoelettrica gestita dal Gruppo Herambiente ed operante in territorio di Pozzilli, venga esclusa dal novero degli inceneritori di cui al decreto “Sblocca Italia”, ossia dall’elenco degli impianti strategici di preminente interesse nazionale».
Antonio Tedeschi ha dunque evidenziato come adesso si aspetti «massima collaborazione da parte dei parlamentari molisani tutti, in particolare dai portavoce del Movimento 5 Stelle che da sempre affermano di essere sensibili a questa tematica e che hanno maggiore margine di manovra nei confronti del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, espressione del loro Movimento».

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