Tutti vogliono la bretella di Ceppagna. Tutti tranne l’Anas. Questa è la sintesi di ciò che è emerso nel pomeriggio di ieri durante l’incontro-dibattito promosso dalla Cgil alla palazzina Liberty su “Infrastrutture: strategie per il Molise. La Variante Venafro/Ceppagna”.
Presente al convegno anche il governatore Donato Toma che ha annunciato, tra le altre cose, con la “benedizione” della Cgil l’avvenuto avvio dell’iter per la realizzazione della strada a quattro corsie Termoli-San Vittore, senza pedaggio e senza project financing. Il presidente ha quindi reso noto che lo scorso 3 settembre è arrivato il parere tecnico favorevole a questa proposta da parte dell’Anas. Anas che, però, come detto avrebbe accantonato (durante il vecchio governo Frattura) l’ipotesi bretella di Ceppagna in favore del collegamento tra la Ss 85 Venafrana Variante e il futuro casello autostradale di Mignano. Su questa idea – non esistono al momento progetti – l’Anas ha chiesto alla Regione Molise 5 milioni di euro per il cofinanziamento della progettazione dell’opera. Al momento Toma, che ha pure amesso di voler chiedere al governo l’autonomia differenziata sul capitolo strade, ha fatto sapere di aver nicchiato, controproponendo sì il finanziamento dei 5 milioni ma solo se sarà garantita, con tanto di penali, l’effettiva realizzazione del collegamento viario in un termine accettabile. In ogni caso, il governatore ha affermato chiaro e tondo che la Regione vuole la bretella di Ceppagna per bypassare il traffico nel centro cittadino di Venafro che crea caos ed inquinamento. A proposito di inquinamento, Donato Toma ha comunicato ufficialmente di aver stoppato il progetto di installazione delle “macchinette” mangia smog: verrà avviata una sperimentazione con un numero minore di apparecchi a carico dell’azienda proponente: solo se alla fine Arpa darà parere favorevole il Molise investirà un milione di euro per piazzarle lungo tutta via Colonia Giulia.
Il presidente della giunta regionale ha avuto poi anche modo di sottolineare pubblicamente il ruolo di stimolo e sensibilizzazione rivestito dalle Mamme per la salute oltre che dal sindaco Ricci nel finanziamento dello studio epidemiologico che dovrà far luce sulle cause dell’inquinamento nella Piana. In merito alla bretella, che da progetto ha un costo di 64 milioni di euro, Toma ha assicurato che «insisteremo politicamente per realizzarla».
Al convegno al quale hanno dato il proprio contributo numerosi sindacalisti quali Paolo De Socio, Lucia Merlo, Lillina Brunetti, Leopoldo Di Filippo, Carmine Ranieri, Pasquale Roccia nonché l’ex sindaco venafrano Antonio Sorbo e moderato da Silvio Amicucci, è intervenuto il primo cittadino Alfredo Ricci. Il capo dell’amministrazione comunale ha tenuto a precisare che, pur nella diversità di vedute interne, Venafro vuole la bretella. Ricci ha quindi rimarcato come la città «non è la terra dei fuochi. Giusta la preoccupazione ma abbiamo tanti elementi positivi da vantare. C’è una netta differenza con la terra dei fuochi… Venafro è ambiente, tradizione, storia. L’amministrazione attuale e quella precedente si sono fatte carico della giusta preoccupazione della comunità arrivando alla parziale deviazione del transito dei mezzi pesanti, allo studio epidemiologico… Le istituzioni devono farsi carico delle preoccupazioni dei cittadini, che sono anche le nostre. E lo fanno». Insomma, «il progetto della bretella di Ceppagna, approvato dal Comune nel 2014, va ripreso e portato avanti». Su questo ieri è parsa esserci una identità di vedute da parte di tutte le parti presenti: amministrazione locale, regionale e Cgil.
Ricci, restando in tema inquinamento, ha poi annunciato che a breve sullo studio epidemiologico avrà luogo in città una riunione tecnica con i dirigenti del Ministero della Salute che si sono interessati alla vicenda.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.