Inquinamento della Piana di Venafro, capitolo 2: la Procura ha infatti aperto una specifica inchiesta.
A rivelarlo è stato direttamente Paolo Albano che ieri è intervenuto sulla questione dei terreni contaminati, segno che nei decenni scorsi sono stati effettuati sversamenti illeciti da parte di personaggi senza scrupoli. Il procuratore capo della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Isernia, nel confermare la notizia rilanciata ieri da Primo Piano Molise, ha tenuto a puntualizzare che «le dichiarazioni del pentito Schiavone risalgono a 20 anni fa. Ed erano molto generiche. Ciononostante siamo riusciti ad individuare la zona e a far partire le ricerche tramite scavi nel 2014. Mi sento di poter dire che – ha specificato il procuratore – tra le varie tipologie di rifiuti che sono state individuate non ci sono rifiuti radioattivi né tossici».
Quindi, Albano ha pure rivelato come «purtroppo, i reati commessi all’epoca sono oggi prescritti, nonostante la mia informativa puntuale. Resta la necessità di bonificare il sito e stiamo accelerando la procedura. Piuttosto – ha poi dichiarato – soffermerei l’attenzione sull’esposto presentato dal sindaco di Venafro questa estate in cui si fa riferimento ad inquinamento generico. Del caso doveva occuparsene il collega Scioli che, però, è stato trasferito ad altro ufficio quindi mi occuperò io personalmente di questa vicenda, conferendo incarico a un perito per verificare eventuale inquinamento sia per quel che concerne le emissioni in atmosfera che per eventuali ulteriori interramenti».
Il procuratore Albano ha inoltre reso noto che c’erano degli indagati nel precedente fascicolo ma tutto è stato archiviato perché prescritto. Adesso però è stato aperto il secondo filone di inchiesta a seguito dell’esposto di Sorbo che, forte di una delibera approvata all’unanimità dal Consiglio comunale con specifico mandato, aveva chiesto proprio l’attivazione della Magistratura.
A questo punto, comunque, sull’inquinamento della Piana di Venafro – sia aria che suolo che acqua – la Procura effettuerà delle indagini avvalendosi di un perito nominato da Albano. Il procuratore, in ogni caso, ha voluto rassicurare la comunità: «Si è creato allarmismo nella popolazione, e lo capisco, ma io mi sento di tranquillizzare i cittadini della Piana di Venafro».
Sia come sia, la notizia positiva è che evidentemente il durissimo lavoro svolto nel 2014 tra gli altri da Forestali, Carabinieri, Vigili del fuoco non è stato vano. La rivelazione di Albano di aver preso in mano le redini dell’indagine aprendo un nuovo fascicolo non può che offrire massime garanzie alla popolazione che ormai da anni soffre della problematica inquinamento. A tal proposito, non in pochi ieri hanno riportato all’attenzione dell’opinione pubblica il caso dei camion carichi di polveri pesanti sequestrati da Carabinieri e Forestale nel 2016 nella Piana di Venafro. Anche in questa occasione, come per gli scavi, è stato segnalato come purtroppo sia calato il silenzio.
Ric. Pre.

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