Santa Pasqua di Resurrezione

Risorge con Lui, vincitore unico delle tenebre del male, la speranza di un mondo offuscato, “progrediente tempore”, dal triste declino dei buoni modelli di comportamento ed afflitto dalla perniciosa proliferazione di falsi “idoli”, tra i quali la globalità dell’indifferenza, la logica assurda del profitto, elevato a sistema unico del vivere, l’ipocrisia celata da una perbenistica moralità esteriore ed uno sfrenato individualismo, che privilegia la bramosia insana del potere ed il conseguimento, costi quel che costi, di ogni posizione di privilegio e di prevaricazione senza limiti.

I versi, che seguono, vogliono celebrare la grandezza del “Risorto”, unico ed autentico “Re della Storia”, quella che, al di là di ogni esecrabile efferatezza,  cattiveria perversa ed abominevole crudeltà, visti gli ultimi ed orrendi episodi di cronaca internazionale, possa mettere sulla via giusta l’umanità nel recupero dell’intima essenza della sua nobile natura, prezioso dono, mai compreso abbastanza, di “quel che è Padre di tutte le genti” (cfr. A. Manzoni, “Marzo 1821”, str. 9^, v.5).

Resurrectio

Dallo smarrito e solingo Sepolcro risorge / Chi all’errante gregge misericordia porge: / nova armonia e di dolci frutti abbondanza / con il Suo Sangue offre in Santa Alleanza.

Gaudete, o fratelli! Tepido un mormorìo, / dal venticello di zefiro effuso blando e pio, / sui pianori si spande e percorre ogni valle, / in lande remote e di rocce in arduo calle,

per sperdute contrade, nei solatíi casali, / tra boschi odorosi ed ascose dimore rurali, / ove miti ulivi e palme sacre con devozione / vegliarono nell’attesa della Resurrezione.

Scura fu la notte che il cor grava e serra, /  ma l’attendere vano non fu sulla Terra, /  ché un Angelo or annunzia Tua la vittoria, / rinverdita speme e più bella e nova storia.

Bando al perfido odio ed al turpe rancore, / sul male trionfi perenne legge dell’amore, / al “suo” ciel guardi con gioia a tutte l’ore / quel mendico ch’è  ricco di Te, o Signore!

Trani

Filippo Ungaro

Un auspicio d’ogni bene spirituale per tutti e nel commovente ricordo delle studentesse del “Progetto Erasmus”, nonché delle vittime innocenti del terrorismo.

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