Ricordando il giorno “Otto Marzo”
La tragedia della 16enne Noemi
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A cura di Filippo Ungaro
Graziosa e sensibile, la giovane Noemi Durini sorrideva alla vita, che sembrava serbarle la realizzazione dei suoi sogni più belli, doviziosi di tante speranze e felicità.
Tuttavia, l’impietosa e cruda mano del suo giovane “fidanzato”, di un anno più grande di lei, non tenne alcun conto delle sue gioie e delle rosee attese, anzi, con turpe violenza la massacrò, a colpi di pietra, nascondendola, poi, con il concorso del padre, sotto un ammasso di frammenti rocciosi.
Correva la triste notte del tre settembre 2017, e, così, in una località, non lontana dal Comune di Castrignano del Capo (in provincia di Lecce), si consumava l’ennesima tragedia dei numerosi “femminicidi” (ben 114 nel decorso 2017), che continuano a reiterarsi in danno perpetuo del “Pianeta Donna”, per colpa di determinati individui, privi di valori ed incapaci di pentimento o rimorso alcuno.
La vicenda dolorosa dell’incolpevole e dolce Noemi, tradita nell’amore e nella fiducia che riponeva nel suo coetaneo, ci sembra, forse, alla distanza di sei mesi da quell’evento drammatico, la più indicativa per essere considerata come l’emblema della condizione d’inferiorità e d’emarginazione sociale, in cui continuano a versare le donne d’ogni età e luogo, tanto nel nostro Stivale come nel mondo intero.
Occorre, con estrema urgenza, avviare in tutte le agenzie formative, d’ogni livello livello e grado, un concreto e sistematico processo di educazione o rieducazione sociale, nel cui contesto s’insegni che l’uomo e la donna hanno pari diritti e doveri, tanto nell’ambito familiare, spesso degradato oltre ogni immaginazione, quanto nella sfera complessiva delle varie relazioni, ispirate al rispetto, alla consapevolezza dell’importanza della dignità umana ed al rifiuto totale di ogni violenza brutale , e, anche, psicologico-morale, laddove quella fisica sembri non esistere.
Sia, pertanto, la ricorrenza del giorno “Otto Marzo”, ma, anche, di ogni dì dell’anno, l’occasione proficua per acquistare la coscienza di questa problematica, che va interpretata e risolta come segno di vero progresso civile, sia a livello individuale che collettivo.
A tutte le “Noemi” d’ogni età, ovunque vivano la loro esistenza come tragedia perenne o in condizioni di umiliazione e difficoltà d’ogni genere, vada l’auspicio fervido e sincero d’ogni possibile bene e di tempi più consoni alla loro dignità, per troppo tempo calpestata, derisa e vilipesa da esseri insani, che non sono degni d’essere considerati umani, quando si macchiano di omicidi orrendi, come quello della povera giovane, morta nel fiore dei suoi verdi anni.
Filippo Ungaro, il giorno 8 marzo 2018
E… PER TUTTE LE DONNE L’AUSPICIO DI TEMPI MIGLIORI CON I SEGUENTI VERSI, DEDICATI A TUTTE LE DONNE DEL MOLISE E DELLO STIVALE.
Per Noemi (*)
*Le fantasie della leggiadra giovinezza
aleggiavano sul tuo viso con tenerezza,
il mondo intero a te fulgido sembrava,
quando l’aurora dorata s’annunziava.
* Ma il sorriso luminoso si spense lesto
in quello scuro dì per te molto funesto,
quando, da violenta mano dura offesa,
niuno accorse pietoso alla tua difesa.
*Del prossimo finire un sinistro sentore
impadronito s’era del dolce tuo cuore,
onde, quando il tempo parve concluso,
a Lui fidasti l’amore tradito e deluso.
*Venne, ahimè, cruda l’ora dell’agonia,
che terrea t’involò per la superna via;
mortale l’ombra carpì in cotanto gelo
te, con le vitree pupille protesa al cielo.
* Ed ecco, per l’àere lieve scese pietosa
degli Aligeri Santi schiera gaudiosa:
festante ti condusse all’ineffabile Eliso,
ove si eternò, beato di luce, il tuo viso.
*L’umano tuo travaglio si tinse di rosa,
tra le stelle divenisti candida sposa,
mentre, dal pietrame quaggiù celata,
un’insueta mimosa fiorì profumata!
Filippo Ungaro
(*)- Con i suoi 16 anni Noemi sorrideva alla vita, che sembrava prometterle la realizzazione dei suoi sogni più belli Ma, l’impietosa mano del “fidanzatino” calpestò le sue speranze e con turpe violenza la massacrò, a colpi di pietra, nascondendola poi, e con il concorso del padre, sotto un ammasso di frammenti rocciosi. Correva la notte del 3 settembre 2017 in Castrignano del Capo (Lecce), e,, così, si consumava l’ennesima tragedia della turpe violenza contro il “ Pianeta Donna ”. Alle donne, d’ogni età e luogo, vada l’auspicio di ogni bene e di tempi più consoni alla loro dignità.
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