“Leggiamo esternazioni sulla quasi inutilità della stipula dell’Intesa sul lavoro, siglata lo scorso 7 agosto. Ricordiamo al presidente dell’Associazione industriali del Molise che la sua associazione è tra le sigle che hanno dato vita all’intesa istituzionale per il riconoscimento dell’area di crisi del comprensorio di Isernia, Bojano, Pozzilli, Venafro. Affermare che l’area di crisi non risolve tutti i problemi del Molise è talmente scontato che non ci sarebbe bisogno neanche di sottolinearlo”.

È quanto affermano in una nota congiunta i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil (Sandro Del Fattore, Giovanni Notaro e Tecla Boccardo) replicando alle affermazioni sull’argomento del presidente di Assindustria Molise, Mauro Natale. “La posizione dei sindacati – aggiungono – in merito all’ istanza di riconoscimento della ‘Situazione di crisi industriale complessa’ è stata espressa in maniera chiara e forte in ogni iniziativa posta in essere dal sindacato confederale molisano con l’obiettivo di porre al centro il tema del lavoro”. “Così come è evidente – sostengono quindi i segretari – che sono necessari ulteriori strumenti e interventi per il rilancio produttivo della regione. L’abilità, infatti, dovrebbe esser quella di attrarre in Molise risorse aggiuntive per diversi milioni, ma anche investitori ed imprenditori pronti a scommettere sul nostro territorio”.

Da Del Fattore, Notaro e Boccardo infine critiche dirette all’intervento di Natale: “Troviamo fuori luogo esprimere addirittura riserve sul riconoscimento dell’area di crisi o sottovalutare direttamente questo possibile strumento. Da parte delle associazioni imprenditoriali, di cui fin qui abbiamo sentito una flebile voce, ci aspettiamo, invece che critiche, un più esplicito impegno per ottenere un risultato importante che oggi non è affatto scontato e che gioverebbe principalmente alla classe industriale regionale. Il riconoscimento dell’area di crisi infatti rappresenterebbe un’opportunità e uno strumento in più proprio per fermare la progressiva deindustrializzazione della regione ed avviare un rilancio produttivo di un’area dove ci sono imprese importanti, oggi in crisi”.

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