Zingaretti commissaria Frattura. Zingaretti, va da sé, è il governatore Nicola e non suo fratello Luca alias Montalbano. Il tema è il riordino della sanità. Intervenendo alla Pisana durante il dibattito sulla riorganizzazione della rete ospedaliera, il presidente della Regione Lazio – che pure è in piano di rientro – in sostanza ha detto che in Molise il commissario starebbe per essere commissariato. Un gioco di parole che riapre polemiche mai sopite. Il Tavolo Massicci ha chiesto di sostituire Frattura, il governo ha inserito nella legge di Stabilità un piano di risanamento legato ad un’intesa in Conferenza Stato-Regioni che è rimasta ufficialmente misteriosa. Per il senatore Ncd Ulisse Di Giacomo il ‘prezzo’ da pagare per ottenere un po’ di liquidità necessaria a pagare i debiti è che Frattura si faccia da parte, che sia in pratica commissariato.
Cosa ha detto Zingaretti, rilanciato dalle agenzie nazionali e balzando dunque nelle redazioni molisane? Che per ricostruire il modello di sanità è “fondamentale il rapporto col governo, perché siamo in un momento in cui nel Patto per la salute che è stato sottoscritto, è riaffiorato che i commissari alla sanità che si decidono da luglio in poi, e credo che la prossima Regione sarà il Molise, non saranno neanche i presidenti delle Regioni. Perché dietro il commissariamento c’è l’idea, che noi con il nostro senso di responsabilità dobbiamo sconfiggere, che il problema del risanamento e della buona sanità sia la politica, e che per ottenere il risanamento e l’efficientamento bisogna eliminare i livelli politici dalla gestione e dalla programmazione sanitaria”. Il nuovo Patto per la salute dice che i commissari non saranno più i governatori. E questo è un fatto, che però sembrava provvedere per il futuro. Ma Zingaretti ha collegato la nuova disposizione al Molise. Svista o verità rivelata?
