Nel 1993 la prima autorizzazione. Allora si chiamava Energonut. L’impianto, come in tanti   hanno ricordato in questi giorni ‘bruciava le noccioline’. Era un biodigestore. Come e quando è diventato un inceneritore? L’assessore Vittorino Facciolla illustra le tappe in conferenza stampa: dal 2006 al 2009, dietro istanza dell’azienda, sono cambiate la quantità e la qualità di cose trattate. Lo rimarca ancora nelle interviste, non risparmiando critiche al centrodestra che all’epoca guidava il Molise, c’era il governo Iorio, e oggi accusa il centrosinistra.

Assessore, quale la situazione del termovalorizzatore quando lei è diventato titolare dell’Ambiente?

“Herambiente eserciva questo impianto nelle stesse condizioni di oggi nel mentre aveva chiesto di poter ampliare la quantità di rifiuto valorizzato e anche di modificare la qualità dello stesso.

Noi abbiamo attivato il nostro soggetto istruttore, che è Arpa, il quale con una istruttoria – devo dire – molto puntuale e tecnicamente valida ha ritenuto di non poter assentire che venisse aumentata la quantità di rifiuto né modificata la qualità. Ma è accaduto anche qualcos’altro di importante e di diverso. Rispetto alle facoltà che aveva Herambiente prima, adesso i sistemi di controllo sono continui, permanenti e costanti, quindi con restrizioni in termini di verifiche della qualità dell’aria, delle falde e quant’altro che prima non esistevano e che oggi sono molto più stringenti.

La società si è sentita in qualche modo danneggiata dall’Aia rilasciata dalla Regione Molise che le consentiva la prosecuzione dell’esercizio dell’impianto e ha deciso di ricorrere al Tar”.

Perché dice: magari chiudessimo l’accordo con l’Abruzzo?

“Perché definiremmo il terzo obiettivo: quantità invariata, qualità invariata, quindi solo di altissima qualità, e ci sarebbe la tracciabilità del rifiuto. Avremmo fatto ‘bingo’. È una soluzione che, in ragione di un favore casuale che viene dallo Sblocca Italia e dall’accordo con le Regioni contermini, potremmo realizzare. E l’abbiamo riferita quale tale. Leggere che vogliamo trasformare il Molise nella pattumiera d’Italia significa che lo si dice per un’operazione di bassa cucina politica o perché non si leggono le carte. Poi, se le critiche vengono da chi ha trasformato un biodigestore in un impianto di termovalorizzazione un po’ ti fa anche rabbia perché questa trasformazione è avvenuta tra il 2006 e il 2009. Noi ci siamo trovati ad ereditare le scelte fatte dagli altri. Un’altra giunta regionale, e non questa, si era convinta di verificare se c’erano le condizioni addirittura per un nuovo termovalorizzatore a Montagano. Torniamo allora a riferire la verità dei fatti ai cittadini molisani. Lo dico e lo ripeto: le pubbliche amministrazioni, al di là delle dichiarazioni apodittiche del presidente o dell’assessore di turno competente in materia, parlano ai cittadini per atti amministrativi. E quelli non sono confutabili”.

Un Commento

  1. claudio scrive:

    ma cosa sta dicendo, possibile che beviate una cosa simile?

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