Una coalizione di salute pubblica con dentro anche i delusi del centrosinistra. Nel perimetro del nuovo cartello elettorale che immagina l’ex presidente della Provincia di Campobasso Rosario De Matteis, partiti e movimenti di un centrodestra allargato, ma guai a chiamarla «grande ammucchiata». Perché l’argine lo ha nel dna Idea, che in sette mesi di vita già mostra una certa vitalità sul territorio: 500 amministratori, 27 consiglieri regionali e molti sindaci eletti nelle ultime amministrative. «Un partito che sta crescendo – spiega il coordinatore regionale Maurizio Tiberio – ma che per statuto non può fare alleanze organiche né col Partito democratico né con il Movimento 5 Stelle».
Il progetto a breve termine per il Molise è un ‘cartello’ che metta in cima alla sua agenda la difesa dell’autonomia della regione «una battaglia che non è stata fatta né in passato né nel presente». Idea è pronta a dare il suo contributo facendo un passo indietro, ma chiede agli alti alleati di fare lo stesso. Alla guida della squadra «un candidato super partes», meglio se abbia già dato prova di «voler difendere questa regione». L’identikit tracciato da De Matteis – componente della direzione nazionale di Idea e che ieri ha escluso una sua candidatura – corrisponde a quello del giudice Vincenzo Di Giacomo. L’ex primo inquilino di Palazzo Magno non nasconde la sua preferenza perché – visti i tempi – considera il presidente del Tribunale di Isernia davvero l’uomo della provvidenza.
Ma prima ancora dei nomi, che a otto mesi dalle elezioni sono pure importanti, il centrodestra deve esaminare il ‘caso’ Bojano dove il sindaco fratturiano Marco Di Biase continua ad amministrare la città grazie alla scialuppa lanciatagli da Carlo Perrella, consigliere comunale di destra, coordinatore del Movimento sovranista che fa capo a Storace ed Alemmanno e figlio della consigliera regionale Angiolina Fusco.
Votando il bilancio in aula, di fatto il consigliere Perrella ha salvato la poltrona del sindaco al suo primo mandato. Una vicenda che l’attore principale bolla come «semplice operazione amministrativa», ma dalla quale il partito che fa capo al senatore Quagliariello «prende le distanze senza se e senza ma».
«Il passaggio di Perrella ha fatto sì che l’amministrazione di Frattura restasse in sella. Tutto questo mentre sigle, partiti e movimenti si stanno dando da fare per organizzare un tavolo in vista delle prossime regionali. Una dicotomia – rimarca Mario Colalillo, che di Idea è coordinatore provinciale ma è pure profondo conoscitore degli intrallazzi ai piedi del Matese – non più tollerabile, perché non si può con una mano fare una cosa e con l’altra l’esatto opposto».
Un comportamento che Idea stigmatizza a più riprese: «I sovranisti dicano con chi stanno – incalza Colaillo -, stanno con Di Biase-Frattura o con il centrodestra? Non è più accettabile che chi si è candidato sotto un vessillo alternativo oggi sia proprio lui a dargli man forte. È ora di finirla con gli accordi sottobanco».
Chiarezza del quadro politico che non deve essere un «quadro impressionista»: questo chiedono i responsabili di Idea, che si dicono alternativi al Pd di Renzi, ma non all’eurodeputato Patriciello, («anche se ci dispiace che stia ancora appoggiando il governo Fattura»), e che sperano in un passo indietro dell’ex presidente Iorio perché «faciliterebbe il dialogo nel centrodestra». al

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