La location è quella dove Michele Iorio ha festeggiato a Campobasso i suoi successi elettorali: il Centrum Palace. La sala è piccola, troppo piccola per contenere i cronisti e le decine di persone intervenute per la presentazione dei candidati del centrodestra.
Gli interventi li coordina Annaelsa Tartaglione. Lei, facendo un passo di lato, ha consentito la candidatura sul collegio maggioritario di Isernia di Mario Pietracupa, candidatura che ha rasserenato gli animi e ha ridotto le distanze tra Iorio e Patriciello.
È proprio Patriciello che rompe il ghiaccio. Gli cede la parola Tartaglione dopo i convenevoli di benvenuto, «mi sento un po’ stretta – ha detto la bella coordinatrice azzurra alludendo alla posizione in cui era seduta al tavolo – tra queste due colonne portanti che sgomitano: Aldo (Patriciello, ndr) e Michele (Iorio, ndr)».
Aldo, dunque, apre la carrellata degli interventi; l’ultimo sarà quello di Michele.
I toni resteranno bassi per tutta la serata. Unico comune denominatore di tutti, o quasi, i candidati, la giustificazione degli assenti. Sì, perché qualche assenza c’era e si è notata. Come quella di Rosario De Matteis e Maurizio Tiberio. O quella di Luigi Mazzuto e Angiolina Fusco Perrella (e suo figlio Carlo). Tutte giustificate, chi per ragioni di salute, chi per impegni concomitanti.
Non è passata inosservata, invece, la presenza del senatore uscente Ulisse Di Giacomo, degli ex assessori regionali Quintino Pallante, Pierluigi Lepore e Gianfranco Vitagliano, dell’ex sindaco di Termoli Antonio Basso Di Brino.
Aldo Patriciello, che appunto ha aperto i lavori, ha deluso chi pensava che si lasciasse andare alla sua proverbiale passione politica, che nelle campagne elettorali emerge in tutta la sua veemenza.
«Cara Annaelsa – ha esordito l’eurodeputato – le colonne non siamo io e Michele (Iorio, ndr), ma i molisani. Gli amici qui presenti e tutti quelli che ci sosterranno in questa campagna elettorale». E inevitabilmente è scattato il primo applauso.
«Il consiglio – ancora Patriciello – che do ai candidati è quello di non cadere nella provocazione degli avversari, di non scadere nella polemica. Dovrà essere una campagna elettorale all’insegna della proposta. Incontriamo i cittadini e diciamo loro cosa vogliamo fare».
A seguire, la lunga carrellata degli interventi. Prima i candidati sul maggioritario alla Camera, quindi Pietracupa (Forza Italia) e Romagnuolo (Lega), poi quelli sul proporzionale (Tartaglione e Cavaliere per Forza Italia; Baccari e Rutigliano per Fratelli d’Italia; Di Pietro e Cancellario per Noi con l’Italia).
Poi la parola è passata ai candidati al Senato. Quindi, per il proporzionale, Luciano (Forza Italia), D’Alessandro (Fratelli d’Italia) e D’Aimmo (Noi con l’Italia).
Tutti interventi molto calibrati e (per fortuna) brevi. Non sono mancati riferimenti agli avversari, soprattutto quando hanno preso la parola i più “integralisti” (nel senso buono del termine) della coalizione, come quelli della Lega o di Fratelli d’Italia.
Iorio, in chiusura, ha intanto ringraziato i leader nazionali Berlusconi, Salvini, Meloni, Fitto e Cesa che «sono riusciti a mettere insieme – ha detto – un quadro unitario che ci ha consentito di superare anche qui in Molise molte difficoltà; hanno dato la possibilità all’Italia di avere una sola bandiera. E nessuno provi a dividerci».
L’ex governatore ha parlato del vento che cambia. «E non cambia perché è cambiata la ventilazione, ma perché la gente è stufa della politica portata avanti negli ultimi anni. E non parliamo – ancora Iorio – di quella regionale. Ma li manderemo presto a casa – ha detto riferendosi al governo Frattura – questione di pochi giorni».
Poi l’appello a chi è indeciso, a chi non vorrebbe recarsi alle urne. «Bisogna far capire loro che se non andranno a votare potrebbero ritrovarsi nel pantano attuale. E non possiamo permettercelo, perché il Molise deve riacquisire il suo ruolo, la dignità che ha perso».
Prima dei saluti, l’ex presidente ha espresso un timore: non tutti hanno capito come si vota. «Vi assicuro – le parole di Iorio – che non è chiaro nemmeno a molti candidati. È importante – ha concluso – individuare la nostra coalizione e riconoscere uno dei quattro simboli: il voto dato a uno va a tutti. Tra di noi non ci sono contrasti, ma solo una sana competizione, la voglia di vincere – ha concluso – per ridare al Molise una nuova importante opportunità».
lc

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