Apre il suo appello alle donne con le parole di Malala Yousafzai, la più giovane vincitrice del premio nobel per la pace: «Nessuna lotta può concludersi vittoriosamente se le donne non vi partecipano a fianco degli uomini. Al mondo ci sono due poteri: quello della spada e quello della penna. Ma in realtà ce n’è un terzo, più forte di entrambi, ed è quello delle donne».
Micaela Fanelli, capolista del Pd per la Camera, nelle ultime ore di campagna elettorale si affida proprio a questo, il potere delle donne. Questo il suo contributo.
Le donne, insieme, sono capaci di fare cose straordinarie. E questa non è semplice retorica, ma una riflessione che nasce dalle tante conquiste che siamo riuscite ad ottenere nel tempo.
E per le donne, perché il concetto delle pari opportunità non resti sempre e solo un orpello dialettico a corredo di discorsi e programmi, il Partito Democratico in questi anni ha fatto tanto.
Convenzione di Istanbul, decreto contro il femminicidio, Codice rosa nel Pronto soccorso, congedi per le vittime di violenza, Piano nazionale Donne, Pace e Sicurezza, commissione d’inchiesta sul femminicidio, incentivo alle assunzioni da parte di cooperative sociali di donne vittime di violenza di genere, divieto di licenziamento a seguito di denuncia di molestie, tutele per figli orfani per crimini domestici. E ancora lotta contro le dimissioni in bianco, estensione delle indennità di maternità e dei congedi di maternità e paternità, bonus bebè, voucher baby sitter, premio alla nascita o all’adozione di un minore, sostegno alla natalità, buono iscrizione asilo nido, sostegno alla maternità delle atlete non professioniste.
Sono queste solo alcune delle cose messe in atto dal Partito Democratico in favore delle donne. Realtà che si toccano con mano, pensate e realizzate per offrire un sostegno, dare una risposta ad un bisogno, mettere al centro dell’azione di governo la volontà di accelerare per davvero una politica di genere che vuol dire costruire un paese più moderno, dinamico ed equo.
Nell’ultima legislatura si è lavorato molto in questa direzione con il governo Renzi che è stato il più “rosa” di sempre con il 50% di ministri donna. E le elezioni che ci apprestiamo ad affrontare sono le prime con il principio della rappresentanza al 50 e 50, dando sostanza al presupposto dell’alternanza di genere nelle liste.
Io personalmente non sono mai stata eletta sul principio delle cosiddette “quote rosa” ma ritengo che in alcuni contesti possano essere un incentivo per le donne ad avvicinarsi alla politica e dunque uno strumento di inclusione e di opportunità e soprattutto di stimolo all’abbattimento di barriere culturali, che si frappongono alla piena realizzazione della parità effettiva tra i sessi.
Dire che bisogna lottare per i diritti delle donne dovrebbe risuonare alquanto anacronistico, ma l’evidenza dei fatti, anche di quelli più drammatici che i media diffondono quotidianamente parlando di donne uccise, violate, discriminate in quanto donne ci fanno capire che di strada da fare ce n’è ancora tanta. E sulla strada della tutela e dell’equilibrio tra i sessi dobbiamo proseguire insieme. L’Italia è un Paese per donne e uomini che devono camminare accanto.
Da donna, da mamma, da sindaco ho sempre operato per garantire alle donne il giusto spazio, la reale partecipazione e l’operativa rappresentanza. Mi è sempre piaciuto smentire con i fatti l’idea che le donne non aiutano le altre donne. E quindi chiedo a voi donne di sostenere me e il Partito Democratico anche ora, proprio ora che di stare insieme per il bene di tutti, e delle donne ancor di più, c’è davvero bisogno.
Micaela Fanelli

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