Il Forum per la difesa della sanità pubblica impugna il nuovo atto aziendale dell’Asrem e il decreto sulle malattie tempo-dipendenti.
A curare l’azione giudiziaria, gli avvocati Mariano Morgese, Giuseppe Ruta e Massimo Romano. Nei mesi scorsi i legali del Forum avevano proposto ricorso straordinario al Presidente della Repubblica contro il decreto 47/2017 sulle malattie tempo-dipendenti, successivamente “trasposto” al Tar Molise in seguito all’opposizione formulata dalla difesa dell’Istituto Neuromed.
Oggi si aggiunge l’impugnazione del nuovo atto aziendale Asrem, adottato nei giorni scorsi.
I ricorsi censurano le decisioni della Regione Molise intese a «privatizzare» fondamentali discipline sanitarie in favore di Neuromed e Fondazione Giovanni Paolo II, come la neurochirurgia e l’emergenza cardiologica, in assenza di strutture, mezzi e risorse idonee a garantire il trattamento dei pazienti nei casi emergenziali, non essendo dotate di Pronto Soccorso e trattando esclusivamente pazienti in elezione.
Il Forum ha anche evidenziato come «la nuova organizzazione del servizio sanitario, oltre a non garantire i livelli essenziali di assistenza, inciderà negativamente anche sui costi, perché da un lato si prevede un aumento della mobilità passiva per i ricoveri verso strutture extraregionali, dall’altro perché le prestazioni tempo-dipendenti erogate dai privati Neuromed e Fondazione saranno rimborsate anche oltre i limiti di budget delle due strutture, con prevedibile aumento incontrollabile del relativo impatto finanziario».

Fibrosi cistica, il Centro rischia la chiusura per carenza di organico

Il Centro Fibrosi cistica del Cardarelli, già sotto organico, ora rischia la chiusura. A lanciare l’allarme, il presidente della Lega italiana fibrosi cistica Molise Carmine D’Ottavio.
Attualmente il Centro segue 40 pazienti molisani affetti da fibrosi cistica. Ma alla struttura si rivolgono circa mille pazienti provenienti anche da fuori regione per le malattie endocrine pediatriche e da patologie rare.
Da mesi, lamenta D’Ottavio, la direzione Asrem «aveva promesso un medico, un fisioterapista e un infermiere ma ad oggi sono state solo promesse». Nel suoi mirino pure l’ex presidente Paolo Frattura che, sostiene il presidente della Lifc Molise, «è riuscito a chiudere anche il laboratorio per il test del sudore, non rinnovando il contratto ad una biologa e non rinnovando l’accordo con l’Università del Molise a costo quasi zero».
Abnegazione del personale, ma anche apparecchiature d’avanguardia, un ottimo laboratorio per il test del sudore e una palestra: caratteristiche che fanno della struttura un’eccellenza per chi ci si rivolge.
«Dove e come dobbiamo curarci? Da mesi chiediamo risposte chiare, ma ci hanno abbandonato: sappiamo solo che, senza il centro di Fibrosi cistica in Molise, per noi vengono meno le cure vitali», prosegue l’associazione.
Il Centro, evidenzia ancora D’Ottavio, «fa risparmiare alla Regione Molise la mobilità extra regionale perché i pazienti molisani se non venissero curati a Campobasso (dove c’è l’unico reparto molisano di fibrosi cistica) sarebbero costretti a curarsi fuori regione con un esborso al quanto oneroso per il Molise. Alcuni addirittura erano in cura nei centri fuori regione e sono potuti tornare nel Molise grazie a questo centro. Noi non vogliamo tornare ad essere l’unica regione in Italia a non avere un centro di riferimento. Ora però bisogna andare oltre, trovare il personale medico e paramedico dedicato e le risorse per una giusta ricollocazione anche strutturale».
Senza una soluzione in breve tempo, il Centro sarà costretto a sospendere le cure e i ricoveri per carenza di personale medico e infermieristico. «La fibrosi cistica è una malattia molto grave: i pazienti non possono permettersi sconti e abbandoni da parte delle istituzioni, non si ammalano solo quando i medici sono in ospedale. Speriamo che si possa trovare una soluzione definitiva, anche perché la chiusura del Centro rappresenterebbe un enorme spreco di denaro pubblico investito e del lavoro fatto a tutt’oggi. L’auspicio è che l’ennesimo appello non rimanga inascoltato e lo faccia suo interessandosi e risolvendo il problema insieme con la nostra associazione il nuovo presidente Donato Toma, rinnovandogli gli auguri per la sua elezione».

Un Commento

  1. domenicocristofano@yahoo.it scrive:

    La massoneria vuole papparsi la sanità pubblica, chiudendo il Cardarelli

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