Se fosse applicato oggi il nuovo meccanismo per la definizione dei colori delle Regioni basato su incidenza e tasso di occupazione dei posti letto di area medica e terapia intensiva, almeno tre Regioni sarebbero in zona bianca (Friuli Venezia Giulia, Molise, Sardegna), una in arancione (Valle d’Aosta) e tutte le altre in gialla.
La stima sull’incidenza elaborata da Quotidianosanità sui dati del bollettino giornaliero, per la settimana dal 6 al 12 maggio, è di 40 casi ogni 100mila abitanti. L’occupazione dell’area medica è all’11% e quella della terapia intensiva al 10% (dati 12 maggio).
Il Molise, comunque, ha già dati da zona bianca anche con l’attuale sistema di monitoraggio. All’incontro di ieri con i ministri della Salute Speranza e degli Affari regionali Gelmini ha preso parte anche il governatore Toma. Alla luce della riduzione dei contagi, della minore pressione sulle strutture ospedaliere e dello stato di avanzamento della campagna vaccinale, le Regioni hanno chiesto il superamento dell’Rt, l’abolizione della divisione in zone e la messa a punto di nuovi criteri per la gestione della nuova fase di passaggio.
«Da parte del governo .- ha detto Donato Toma – abbiamo registrato la massima disponibilità a ristudiare l’impianto di misure che, indubbiamente, fin qui ha prodotto esiti positivi, ma che è arrivato il momento di rivedere. La situazione è migliorata, ogni giorno il contesto di riferimento è in divenire e, dunque, occorre che il sistema Paese riparta. L’importante è ora porre in essere un nuovo modello di transizione che consenta di allargare gradualmente le maglie e, allo stesso tempo, continuare a monitorare la situazione lavorando sull’incidenza, attenzionando l’Rt con regole diverse e valutando la pressione sugli ospedali».
La quadra sarebbe stata trovata in questi termini: rimane il sistema dei quattro colori che le Regioni avevano chiesto di togliere ma cambia il peso dei parametri con l’incidenza e il tasso di occupazione dei letti in area medica e terapia intensiva che diverrà prevalente. L’indice Rt avrà un ruolo più marginale.
Il monitoraggio settimanale, articolato in più indicatori anche di allerta precoce (inclusi Rt sintomi e Rt ospedaliero con valori da definire), dovrà costituire un sistema di valutazione di supporto regionale, per consentire l’adozione di misure di mitigazione e di contenimento per prevenire l’evoluzione verso l’area rossa. Per quanto riguarda questa settimana, il sistema in vigore sarà sempre quello basato in primis sull’Rt e il nuovo meccanismo dovrebbe entrare in vigore con un nuovo decreto cui stanno lavorando i tecnici di Regioni e Ministero. Il parametro dell’occupazione dei letti, dovrebbe essere preso in considerazione a partire dal 15 giugno.
Tra i nodi da sciogliere c’è anche la richiesta delle Regioni di considerare solo una settimana, e non due come oggi, per il passaggio ad un colore inferiore. Il prossimo decreto chiarirà anche le limitazioni per le zone: coprifuoco, aperture, orari delle attività, ristorazione al chiuso.
Il premier Draghi ha ribadito ieri in Parlamento il suo punto di vista. Rispondendo al question time sulla data di ripartenza per i matrimoni ha detto che «il tema del wedding sarà argomento della prossima cabina di regia lunedì 17 e sarà l’occasione per dare maggiori certezze ad un comparto che ha subito danni significativi. Il governo è attento a conciliare economia e salute e i matrimoni, in quanto luoghi di aggregazione, possono favorire i contagi. Serve un approccio graduale – ha concluso – a seconda dell’andamento epidemiologico».

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