«Sono sicura che l’Università del Molise prenderà provvedimenti e comunque li solleciterò a farlo». Ospite di “The breakfast club” su Radio Capital, la ministra dell’Università Cristina Messa ha commentato così ieri mattina il caso Gervasoni.
Il prof ordinario di Storia contemporanea è indagato insieme ad altre dieci persone dalla procura di Roma. Gli insulti e le offese via web al Capo dello Stato, ha ricostruito il reparto indagini telematiche del Ros, risalgono al periodo tra aprile 2020 e febbraio 2021 e prendono di mira le scelte fatte dall’Italia per contrastare la diffusione del coronavirus. Condotte che gli inquirenti ritengono frutto di una elaborata strategia di aggressione alle più alte istituzioni del Paese.
L’autunno scorso il tweet sulla vicepresidente dell’Emilia Romagna Elly Schlein – «Ma che è, n’omo?» commentando la copertina de L’Espresso dedicata alla Schlein – gli costò un richiamo formale dopo il deferimento da parte del Senato accademico di Unimol. Un anno prima, per il tweet sulla Sea Watch – «Ha ragione Giorgia Meloni, la nave va affondata. Quindi Sea Watch bum bum, a meno che non si trovi un mezzo meno rumoroso» – la Luiss gli aveva revocato la docenza a contratto.
Ieri mattina la ministra Messa ha sentito telefonicamente il rettore Luca Brunese sul caso. Il prof Gervasoni non sta tenendo lezioni in questi mesi, è in anno sabbatico da novembre. Tuttavia a nessuno sfugge l’imponenza della vicenda. «Sto seguendo con estrema attenzione questa vicenda. Appena ci saranno sviluppi effettivi dell’inchiesta e avremo quindi ufficialmente un argomento di cui discutere, convocherò gli organi accademici per prendere le decisioni del caso», ha dichiarato a Primo Piano il rettore dopo il colloquio con la ministra Messa.

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