Al vaglio degli inquirenti le immagini di una telecamera del circuito di videosorveglianza di Campobasso e quelle di alcuni video girati con telefonini privati. Ma, da quanto trapela, al momento nessun video che abbia immortalato il momento dello scontro fisico avvenuto su via Roma, un punto in cui non ci sono telecamere.
Gli uomini della Digos della Questura stanno approfondendo il quadro contenuto nei rapporti dei colleghi della squadra Volante intervenuti insieme ai carabinieri venerdì pomeriggio nei pressi dell’Osteria Ventotto, dove il presidente della Regione stava pranzando col suo segretario Maurizio Tiberio. Due ragazzi, questa la ricostruzione di Toma e Tiberio, sono passati vicino al gazebo e hanno urlato insulti al capo dell’esecutivo regionale. Il segretario, nel tentativo di fermarli per l’identificazione da parte delle forze dell’ordine che intanto erano state allertate, ha rimediato un colpo al volto e una prognosi di dieci giorni. Tiberio ha ricevuto una testata da uno dei due giovani. In serata su Fb il presunto aggressore smentisce e dice: è stato Tiberio a picchiare me.
L’ufficio diretto da Nicola Di Pasquale, impegnato in una due giorni di tour de force per l’ordine pubblico nelle tappe del Giro d’Italia che hanno attraversato il Molise, ha comunque acquisito già i primi elementi e, per la rilevanza del fatto che coinvolge la massima carica regionale oltre che per l’eco mediatica che ha avuto, venerdì stesso ha avvertito il pm di turno in Procura.
Di fatto, al momento, si tratta di reati perseguibili con querela. La prognosi del segretario del presidente non consente l’apertura d’ufficio di fascicoli per lesioni, per esempio. Ma è chiaro che la vicenda è materia da approfondire per la Digos. Oltre alle immagini che sono già nella disponibilità degli investigatori, nelle quali non sembra sarebbero udibili neanche le frasi rivolte a Toma (nelle telecamere comunali l’audio non c’è), ci sono le testimonianze raccolte dai poliziotti del 113.
I protagonisti saranno ascoltati nei prossimi giorni, quando sarà chiaro anche se qualcuno di loro intende procedere con denunce di parte. E saranno raccolte testimonianze ulteriori rispetto a quelle ascoltate nel primo intervento della Volante. Poi, la Digos relazionerà alla Procura.
Intanto i nuovi dettagli che stanno emergendo sull’episodio ridisegnano gli interventi della politica.
Proprio questi nuovi dettagli, dichiara il deputato dei 5 Stelle Antonio Federico, «reclamano verità».
Il parlamentare pentastellato aggiunge: «Attendo con la consueta fiducia che le autorità competenti accertino quanto sia davvero accaduto. Resta comunque un episodio gravissimo da condannare in ogni caso, qualunque sia la parte offesa, ed è una brutta pagina nel rapporto tra cittadini e istituzioni nella nostra regione. Il Molise non è questo».
r.i.

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