Giugno, un mese molto caro alle coppie che vogliono coronare il loro sogno d’amore ma che – per via della pandemia – da oltre un anno sono costretti a rimandare il fatidico sì. Nella cabina di regia convocata per oggi il governo Draghi darà indicazioni più precise a chi ha intenzione di convolare a nozze senza però rinunciare al banchetto. La scorsa settimana, in una informativa al parlamento, il premier aveva anticipato che il tema del wedding sarebbe stato in agenda: «Sarà l’occasione – ha detto Draghi – per dare maggiori certezze ad un comparto che ha subito danni significativi. Il governo – ha poi aggiunto – è attento a conciliare economia e salute e i matrimoni, in quanto luoghi di aggregazione, possono favorire i contagi. Serve un approccio graduale a seconda dell’andamento epidemiologico». La ripartenza dei matrimoni, secondo l’orientamento di Palazzo Chigi, sarebbe fissata al 15 giugno, anche se gli organizzatori degli eventi spingono per anticiparla all’1.
In discussione oggi anche lo slittamento del coprifuoco che potrebbe essere allungato alle 23, assecondando parzialmente il pressing di ristoratori, governatori e leader politici con in testa Salvini. Intanto ieri è stata la giornata che ha segnato il ritorno degli italiani sulle spiagge. Aperta ufficialmente la stagione balneare, malgrado il tempo non proprio gradevole anche sulla nostra costa qualcuno non ha saputo rinunciare né alla tintarella né al primo bagno. Da ieri inoltre si può nuotare anche nelle piscine all’aperto.
Contagi in calo, meno pressione sugli ospedali e vaccinati in aumento ci inducono a ritenere che il peggio sia passato. Nelle ultime 24 ore si sono registrati 93 decessi in tutta Italia: per la prima volta da ottobre i morti sono scesi sotto quota 100. I nuovi casi invece sono stati 5.753. Tuttavia il premier Draghi e il ministro Speranza continuano a mantenere un atteggiamento prudente: cene e pranzi all’aperto fino al primo giugno quando si potrà tornare a bere un caffè al banco; il primo luglio invece è fissata l’apertura dei parchi divertimento, anche se gli imprenditori del settore chiedono di anticipare. Incerta invece l’apertura delle piscine e delle palestre al chiuso. Centri commerciali, dopo le proteste nel paese forse rialzeranno le serrande da sabato 22 maggio.

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