Un progetto che già nel nome racchiude il senso pieno di un valore, di una speranza, di un auspicio. Che vale per centinaia di persone, di famiglie che si interrogano, ogni giorno, su quello che ne sarà dei propri cari che vivono troppe volte intrappolati – anche a causa della burocrazia o della politica che risponde con tempi troppo lenti rispetto alle necessità dei cittadini – nella disabilità. Che purtroppo significa dipendenza dal proprio nucleo familiare oppure da strutture di assistenza o, ancora, una quotidianità fatta di barriere vere, architettoniche e culturali.
Dopo di noi – si interrogano madri e padri, sorelle e fratelli – quale futuro per i nostri cari, amati e supportati in ogni loro necessità…

L’articolo completo è disponibile sull’edizione di Primo Piano Molise oggi in edicola.

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