In aumento i manifestanti che aderiscono alla protesta, a Termoli, del coordinamento di gruppi e movimenti a cui hanno preso parte agricoltori, disoccupati, studenti ed autotrasportatori. Altri tir si sono fermati lungo la strada statale 87, vicino il casello dell’A14 di Termoli, rimanendo per alcune ore. Smentiscono qualsiasi appartenenza politica. ”Non siamo fascisti, non siamo di sinistra, siamo piccoli artigiani, piccoli imprenditori ed altre categorie professionali che non riusciamo più a vivere in questo Paese, siamo soffocati dalle tasse nonostante continuiamo a lavorare dalla mattina a sera – hanno dichiarato -. Chiediamo il cambiamento e rifuggiamo dai partiti e dai politici”. Intanto gli organizzatori del presidio stanno raccogliendo numerosi consensi tra la popolazione locale e hanno fatto sapere che andranno avanti almeno fino a venerdì prossimo. Nonostante il freddo ed i disagi (dormono in auto), resistono affinché, dicono, ”nel Paese ci sia il cambiamento, si avviino le riforme che sono necessarie. Noi siamo quella parte del popolo che lavora onestamente, che paga le tasse e non ha più i mezzi per vivere mentre i politici si ingrassano con i lauti stipendi. A questo noi diciamo basta e resteremo qui per manifestare pacificamente il nostro dissenso e per cambiare le cose. Dal 9 dicembre qualcosa sta cambiando in Italia ed abbiamo intenzione di riscrivere nuove pagine di storia d’Italia”.

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