Primi responsi positivi sul caso dei pozzi petroliferi della Montedison, il gruppo industriale che negli anni ‘60 iniziò l’attività estrattiva in località Capoiaccio, a pochi chilometri dal centro abitato. Mercoledì scorso in Prefettura a Campobasso si è tenuta la riunione conclusiva della commissione tecnica, che si è espressa sulla condizioni ambientali dell’area.

Ai lavori hanno preso parte il sindaco di Cercemaggiore, Vincenza Testa, ed i referenti dell’Istituto Superiore per la Protezione Ambientale, dell’Istituto Superiore di Sanità, del Dipartimento di Protezione civile, dell’Assessorato all’Ambiente della Regione Molise, dell’Agenzia di Protezione Civile, del Dipartimento unico dell’Asrem, dell’Arpa Molise e dei Vigili del fuoco.

L’esito del tavolo in Prefettura, però, non convince il presidente della Terza commissione consiliare Salvatore Ciocca. Con la relazione dell’Ispra alla mano, l’inquilino di Palazzo Moffa elenca tutto quello su cui ci vuole ancora vedere chiaro. Infine, trasmetterà tutti gli atti sui pozzi della morte di Cercemaggiore alla Procura.

L’articolo completo domani su Primo Piano Molise. 

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